Una nube radioattiva sprigionata dall’incendio di Chernobyl è arrivata sull’Italia. Il tasso di radioattività però non sarebbe pericoloso, anche se è superiore al normale. Lo rivela uno studio del centro di ricerca francese ISRN, secondo cui la nube non è transitata solo sull’Ucraina, ma ha raggiunto buona parte dell’Europa, Italia compresa. L’incendio dal 7 al 14 aprile ha colpito la “zona di esclusione” del disastro nucleare di Chernobyl. Le simulazioni ISRN indicano che le masse d’aria provenienti dall’area degli incendi che si sono verificati a inizio aprile sono stati in grado di raggiungere la Francia la sera del 7 aprile 2020. Le condizioni meteorologiche hanno favorito il trasporto di masse d’aria in Bielorussia e Ucraina meridionale, Romania orientale e Bulgaria. Poi hanno raggiunto con concentrazioni più basse i Balcani e l’Italia, ma non la Francia, dove i livelli di radioattività previsti sono estremamente bassi. Nella zona di esclusione di Chernobyl invece c’è stata una contaminazione dell’aria molto più alta, proprio per la vicinanza dei dispositivi di misurazione all’area bruciata.
INCENDIO CHERNOBYL, NUBE RADIOATTIVA SULL’ITALIA MA…
Ma il centro di ricerca francese IRSN minimizza l’impatto radiologico, anche sugli alimenti. C’è invece preoccupazione in Bielorussia e Ucraina per le conseguenze sulla salute dei cittadini, soprattutto per i bambini. L’Associazione Mondo in Cammino, che dal 2005 aiuta i bambini contaminati a seguire stili di vita e alimentari utili a ridurre i danni della radioattività, lanciano l’allarme sull’incendio divampato nella zona di Chernobyl, la centrale nucleare esplosa nel 1986. Il rogo, presumibilmente di origine dolosa, si è sviluppato attorno alla centrale elettrica in disuso, rischiando di coinvolgere il vecchio reattore. I fumi neri stanno causando disturbi respiratori che si aggiungono a quelli provocati dal coronavirus.
Inoltre, come riportato da Repubblica, l’incendio ha mobilizzato gli elementi radioattivi che erano ancora presenti sul suolo. Questo potrebbe avere conseguenze gravi: il Cesio 137 danneggia le fibre cardiache e provoca infarti, trombosi e ictus già in tenera età. «Gli elementi radioattivi rilasciati dalla combustione degli alberi si muovono nell’atmosfera tramite i venti, si spostano per lunghe distanze e si depositano sui terreni, contaminandoli o ricontaminandoli. Sono arrivati fino in Italia», ha dichiarato Massimo Bonfatti, presidente di Mondo in Cammino. Ma il nostro Ispettorato per la sicurezza nucleare, riporta Repubblica, assicura che non ci sono conseguenze per noi.