Stefano Buono, scienziato italiano e imprenditore nel campo del nuovo nucleare, il cosiddetto nucleare di quarta generazione, è stato ospite stamane degli studi di Mattino 5, su Canale Cinque. Si parla appunto di nucleare, e Stefano Buono racconta: “Il nucleare in Italia non è mai stato abbandonato, molte industrie italiane lavorano sul nucleare, c’è molto know how. Il tema della sicurezza è ovviamente la parte più importante, e gli incidenti che hanno fatto paura al mondo in passato hanno stimolato la ricerca del nuovo nucleare con una sicurezza passiva: in qualsiasi situazione, anche sotto attacco, un reattore si spegne da solo per le legge della fisica, senza bisogno dell’uomo. Anche in caso di mancanza di elettricità, o di un atto terroristico, non si può verificare un incidente per i meccanismi della fisica, Chernobyl non può più ripetersi. Noi abbiamo 70 anni di esperienza sul nucleare ed è il momento di mettere in atto questa sicurezza”.
Sul tema delle scorie nucleari, altro argomento molto ‘caldo’ fra gli ambientalisti, Stefano Buono ha aggiunto: “Il tema è molto interessante, noi approcciandoci in un modo nuovo al nucleare abbiamo cercato di trovare un modo per produrlo in maniera il più sostenibile possibile. Già esisteva una strategia negli anni ’70 e ’80 per generare meno rifiuti e cercare di utilizzare il 100% dall’uranio che si estrae dalle miniere”.
STEFANO BUONO: “COL NUOVO NUCLEARE NON DOVREMMO PIU’ ESTRARRE URANIO”
“Oggi nelle scorie – ha proseguito Stefano Buono – c’è ancora tantissima energia e con una tecnologia nuova si può estrarre ulteriormente questa energia, mantenendo le scorie a livello poco pericoloso, così si evita di creare quelle scorie più lunghe che bisogna mettere sottoterra. Per qualche migliaio di anni con questa tecnologia non dovremmo estrarre più uranio utilizzando le scorie”. Su costi e prezzi del nuovo nucleare: “La nostra tecnologia è sicura ed ha costi in diminuzione. Il costo dipende comunque da tanti fattori, anche il quarto d’ora in cui si utilizza l’energia. L’obiettivo è di essere competitivi con i combustibili fossili e sostituire i combustibili fossili con il nucleare, che non emette Co2. Oggi siamo comunque molto al di sotto del gas come prezzo”.
Stefano Buono ha concluso parlando dei giovani: “Tutti i Paesi dovrebbero rivedere la politica energetica pensando anche all’impatto, e l’esempio clamoroso è stato quanto poco si sia considerata l’emissione di co2. Ci sono anche impatti di cui bisogna tenere conto come l’estrazione delle materie prime. I giovani hanno molta più sensibilità verso il nucleare, hanno scoperto che è un metodo sicuro, forse il più sicuro al mondo”.