Alessandro Venturelli è scomparso dalla provincia di Sassuolo il 5 dicembre del 2020 e, ad oggi, in attesa dell’udienza sull’archiviazione del caso, la famiglia continua a sperare di poterlo ritrovare. Nel periodo dell’allontanamento il ventenne era molto nervoso, per cause che non sono mai state comprese fino in fondo. Poco prima aveva infatti avuto un incidente che lo aveva portato al coma per alcuni giorni e che aveva lasciato degli strascichi dal punto di vista psicologico, ma la sensazione è che ci fosse qualcos’altro dietro. Quel giorno infatti riempì uno zaino con biancheria, scotch, un metro da sarto e un telo di plastica e si diede alla fuga, nonostante il padre avesse provato a fermarlo.
Gli inquirenti hanno sempre pensato che si sia trattato di un allontanamento volontario, ma la famiglia ritiene che possa esserci qualcuno che lo ha plagiato o che gli possa essere accaduto qualcosa. Qualcosa però potrebbe cambiare in questi giorni. In questi anni sono state numerose le segnalazioni di presunti avvistamenti, ma nessuna ha realmente portato ad una svolta. Diverse persone infatti hanno segnalato la possibile presenza del giovane a Napoli e in particolare a Scampia.
Alessandro Venturelli si trova a Scampia? La mamma del ragazzo scomparso va a cercarlo
La mamma di Alessandro Venturelli, il ragazzo scomparso da quattro anni, dopo le segnalazioni, si è immediatamente recata a Napoli con la speranza di poterlo finalmente trovare. A farle credere che si possa realmente trattare di lui è il fatto che in molti lo hanno identificato attraverso i tatuaggi che ha alle braccia. In particolare si tratta di una rosa, una data scritta in numeri romani, un quadrifoglio e due fasce nere. Sul campo, a darle una mano, ci sono i volontari dell’associazione ‘Il Coraggio Onlus’.
“Le segnalazioni sono arrivate il 14 agosto e altre ancora mercoledì: quattro persone hanno affermato di aver visto mio figlio negli stessi posti. Quando ho mostrato la foto di Alessandro, lo hanno riconosciuto subito”, ha raccontato Roberta Carassai. I luoghi a cui fa riferimento sono in particolare un centro sociale e una stazione locale. La speranza è che questa volta sia quella buona.