Antonella Clerici, ospite del programma Belve per raccontarsi e festeggiare una lunghissima serie di successi artistici in televisione, a 60 anni può vantare una carriera brillante arrivata quasi per caso dopo aver accettato alcune collaborazioni nonostante i suoi progetti lavorativi inizialmente fossero differenti. La conduttrice infatti ha più volte raccontato che il suo sogno, dopo essersi laureata in Giurisprudenza era quello di diventare magistrato, ma di aver subito capito di aver trovato la strada giusta già dopo il primo incarico da cronista a Telereporter. Complice all’epoca, nella decisione di continuare in tv fu proprio uno dei suoi insegnanti al corso post laurea che la vide in tv e le disse di proseguire perchè aveva talento. Da quel momento la scleta, che poi si è confermata vincente e che ha portato la giornalista a lavorare in Rai, e ad essere protagonista di alcuni tra i programmi più amati dal pubblico, compresi quelli attuali ma anche come presentatrice di Sanremo. Passando anche dalle trasmissioni sportive, come Dribbling, alla quale, come lei stessa ha più volte affermato, deve molto.
Antonella Clerici, gli esordi in Rai e il successo: da Dribbling a La Prova del Cuoco
Antonella Clerici, dopo l’esordio a Telereporter si afferma come giornalista sportiva affiancando Gianfranco De Laurentiis nella conduzione di Dribbling, in onda su Rai2 dal 1989 al 1995. Di questa esperienza, la conduttrice aveva dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera, che è stata la più importante per raggiungere i livelli attuali, perchè: “De Laurentiis è stato un grande maestro, mi ha insegnato tutto, era un mostro di bravura“. Ma oltre che professionalmente, “Mi ha accolto come una figlia nella sua famiglia, a Roma non conoscevo nessuno, per me è stato come un padre“.
Successivamente con La Prova del Cuoco, la Clerici è stata consacrata al grande pubblico televisivo come una delle più amate presentatrici di sempre, soprattutto per i suoi modi colloquiali e confidenziali di interagire con gli spettatori. Un modo di condurre che aveva detto di aver appreso da Raffaella Carrà: “Il mezzogiorno è il mio posto perché, l’ho capito da Raffaella Carrà, ti dà la possibilità di avere un contatto quotidiano con le persone. Mi ricorda il mio mondo della provincia, che poi è quella in cui sono tornata a vivere oggi“.