Antonio Orefice dopo Mare Fuori parte con Artem per Pechino Express 2024

Antonio Orefice con Artem forma la coppia de “I Fratm” di Pechino Express 2024 – La rotta del dragone. L’attore che presta il volto al personaggio di Totò nella serie cult Mare Fuori ha accettato di mettersi in gioco nel reality game di successo di Sky partecipando proprio con l’amico e collega conosciuto sul set. Un’esperienza unica quella vissuta dall’altra parte del mondo dall’attore che, durante la conferenza stampa di presentazione della nuova stagione, ha dichiarato: “ho scoperto delle cose nuove. Se non abbiamo una cosa subito ci arrabbiamo, poi ti rendi conto che ci sono persone che non hanno quasi niente ed è come se avessero tutto. Entrare in queste case e capire che davvero non hanno niente ma fanno tutto per darti il loro cuore, questa cosa mi ha fatt uscì pazz’, te lo dico da napoletano. Ma le missioni, lo devo dire, le ho odiate tutte, dalla prima all’ultima. Ma viva Pechino Express”.



La vita Antonio Orefice è letteralmente cambiata quando è stato scelto per partecipare a Mare Fuori. “Mi sono presentato per fare Cardiotrap, e il buon Domenico Cuomo per Totò. Solo alla fine abbiamo scoperto che avremmo recitato a parti invertite” – ha raccontato l’attore napoletano dalle pagine di Vanity Fair.



Antonio Orefice, il grande successo con Mare Fuori

Non è stato semplice essere scelto per Mare Fuori. Antonio Orefice dalle pagine di Vanity Fair ha raccontato: “ho fatto cinque provini in tre mesi. Una mattina mi sono svegliato e avevo una ventina di chiamate perse della mia agente. Primo pensiero: ho fatto qualcosa che non dovevo”. Poi la notizia che non s’aspettava: “Tesoro, sono orgogliosa di te! Sei Totò di Mare Fuori!””. La prima reazione dell’attore è stata quella di lanciare il telefonino: “poi mi sono infilato una tuta e ho raggiunto mia mamma alla sua scuola di ballo: non potevo non condividerlo subito con lei”.



Per interpretare il personaggio di Totò, l’attore si è informato e ha studiato tanto: “mi sono documentato: insieme agli altri sono andato a vedere le carceri minorili, ho incontrato i detenuti di un IPM, e in quelle occasioni ho cercato di “rubare” emozioni, espressioni, sfaccettature da mescolare alla mia personalità. Ho una regola: non sono io che mi adatto al personaggio, è il contrario, è lui che si adatta al sottoscritto. Gli parlo proprio e gli dico: “Adesso tu devi ascoltarmi e stare con me””.