Cercando la definizione di artista, tra i sinonimi più calzanti e rappresentativi del concetto potremmo tranquillamente inserire il nome di Augusto Daolio, fondatore e cantante dei Nomadi. Quante pagine iconiche di musica avrebbe ancora potuto scrivere se, a soli 45 anni, non ci avesse lasciato in quel triste giorno del 7 ottobre 1992 a causa di una grave malattia: un cancro ai polmoni.



La musica è sempre stato un istinto primordiale per Augusto Daolio, fin dalla giovane età. Non a caso, negli anni sessanta dopo aver conosciuto la sua più grande spalla Beppe Carletti getta le basi del sogno con il gruppo “I Monelli”. Pochi anni e quella formazione prende il nome de “I Nomadi”. Da quel momento Augusto Daolio si cimenta come cantante. autore dei testi ma soprattutto perno della band che avrebbe ben presto fatto la storia della musica italiana.



Augusto Daolio, dal calvario della malattia all’unico amore della sua vita: la moglie Rosanna Fantuzzi

Tra i più grandi successi di Augusto Daolio e dei Nomadi è impossibile non citare “Io Vagabondo”: un brano risalente al 1972 ma che solo ad ascoltarlo risulta ancora oggi quanto mai moderno e iconico. Per quanto concerne la vita privata del fondatore e cantante dei Nomadi c’è poco da raccontare: semplicemente perché ha condiviso la sua intera vita con la moglie Rosanna Fantuzzi con la quale non ha però avuto figli.

Un evento particolarmente traumatico ha forse contribuito ad aggravare le condizioni di salute di Augusto Daolio alle prese con la malattia. Proprio nel ‘92 (anno della sua scomparsa) poco dopo la diagnosi di cancro ai polmoni venne a mancare uno dei suoi più grandi amici oltre che collaboratore, Dante Pergreffi, a causa di un terribile incidente stradale. Pochi mesi dopo il suo fisico divenne sempre più debole fino ad arrendersi alla malattia, il 7 ottobre 1992.