Benno Neumair: ergastolo per l’omicidio dei genitori Laura Perselli e Peter Neumair

Ergastolo. Questa la condanna inflitta a Benno Neumair in primo grado nel processo per il duplice omicidio dei genitori, Laura Perselli e Peter Neumair, assassinati a Bolzano il 4 gennaio 2021 e ritrovati dopo settimane nelle acque del fiume Adige. Il figlio sarebbe crollato dopo un tentativo di depistaggio e avrebbe confessato di aver strangolato entrambi al culmine di una lite domestica, l’ennesima, come raccontato dalla sorella Madé Neumair, che avrebbe avuto come leitmotiv l’aggressività del ragazzo nei confronti della famiglia. Da anni, secondo il racconto di quest’ultima, i genitori vivevano nella paura di reazioni violente del 33enne che oggi, incassata la prima pesantissima sentenza, affronta il secondo grado di giudizio in Corte d’Assise d’appello dopo il rigetto della richiesta di accesso a un percorso di giustizia riparativa con la sorella e le zie avanzata per lui dalla difesa.



Fin dalle prime battute della scomparsa di Laura Perselli e Peter Neumair, inquirenti e cronisti si sono interrogati a più riprese sulla reale identità di Benno Neumair, apparso immediatamente “distaccato” dal tessuto di apprensione che montava, ora dopo ora, intorno alla strana sparizione della madre e del padre e finito subito nel cono dei sospetti della stessa sorella Madé. Sarebbe stata lei, infatti, la prima a ipotizzare un coinvolgimento del fratello nella scomparsa dei loro genitori e diverse volte gli avrebbe chiesto se avesse qualcosa a che fare con la misteriosa sparizione, ricevendo altrettante rassicurazioni sulla sua estraneità alla vicenda. Madé Neumair avrebbe sospettato a tal punto da determinarsi a registrare le conversazioni con il giovane “per aiutare le indagini”.



Chi è Benno Neumair: la confessione dei delitti

Benno Neumair, 30enne all’epoca dei fatti, è finito a processo da reo confesso per il duplice omicidio l’occultamento del cadavere dei genitori. Il suo castello di bugie e depistaggi, secondo l’accusa, sarebbe crollato sotto il pressing investigativo finendo per rivelare la più atroce delle realtà: a uccidere la madre Laura Perselli e il padre Peter Neumair, tentando poi di far deragliare le indagini, sarebbe stato proprio lui. Lo avrebbe confessato agli inquirenti, in un sommario resoconto dei delitti a margine dell’arresto, sostenendo di aver agito al culmine di una lite con il papà perché ormai esasperato dai presunti continui rimproveri in famiglia.



Beenno Neumair lavorava come insegnante e sui social sembrava coltivare una sorta di “culto dei muscoli” frutto di tanta palestra, in particolare body building, e di qualche “aiutino” con ormoni. A processo, riporta Ansa, un docente che nel 2020 avrebbe prestato servizio con lui a scuola lo avrebbe dipinto come “collega inaffidabile, soprattutto riguardo agli orari” e apparentemente “riluttante a seguire le regole“. Il 18 gennaio 2021, l’iscrizione di Benno Neumair nel registro degli indagati. L’arresto risale al 28 gennaio successivo, quando il giovane si sarebbe costituito. Benno, il figlio dei coniugi Neumair avrebbe trasportato i loro cadaveri con la Volvo di famiglia fino al ponte Ischia Frizzi a Vadena, per gettarli infine nel fiume Adige. Nella vettura, tracce biologiche delle vittime e l’orizzonte sempre più concreto di un epilogo sconvolgente.