Claudio Bisio è un attore unico nel suo genere. Nel corso degli anni il conduttore e comico di Zelig si è ritagliato uno spazio importante nel mondo del cinema italiano, con interpretazioni cult come in Mediterraneo, Puerto Escondido e Benvenuti al Sud, ma anche l’esperienza di regista in L’ultima volta che siamo stati bambini, una pellicola del 2023 che racconta missione di tre bambini durante la seconda guerra mondiale. Per Claudio Bisio è fondamentale evolversi, non restare ancorato ai ruoli più iconici della sua carriera.
E soffre, quando si accorge di essere identificato esclusivamente come un commediante: “Mi propongono solo quelle e faccio una fatica a leggere i copioni. Non rinnego nulla del mio passato ma non ripetere cose già fatte è qualcosa che non può affascinarmi”, spiega in una bella intervista al Corriere della Sera.
Così, per tutelarsi, Claudio ha fondato una casa di produzione assieme alla moglie Sandra, così da aprirsi a nuove strade. “Mi sono detto: prima che mi propongano ruoli da nonno, devo trovare qualche alternativa. Non pensavo alla regia ma alla produzione”, conferma Claudio Bisio.
Claudio Bisio, la sofferenza per la separazione dei genitori quando era ancora molto giovane: “Fu l’ultima volta che…”
A proposito di bambini, l’attore ricorda di aver vissuto una gioventù segnata dalla separazione dei genitori. Un fatto che lo toccò molto e che lo costrinse a crescere più velocemente. Oggi Claudio sembra guardare a quel periodo con un velo di tenerezza. “Sono stato bambino per l’ultima volta quando i miei genitori si separarono. Ero un bimbo ventenne, un po’ troppo cresciuto”, spiega.
“Avevo capito che stava accadendo qualcosa di serio in famiglia, decisi di anticipare il servizio militare per poi uscire di casa, mantenendomi lavorando. Del resto i miei due figli, Alice e Federico, sono all’estero ma la loro base è dove sono cresciuti”, il racconto toccante di Bisio.