Per Daisy Osakue queste Olimpiadi di Tokyo 2020 hanno il sapore di rivincita. L’atleta azzurra ha eguagliato il primato italiano a 63,66 regalandosi un sogno che parte da molto lontano e che premia una vita di sacrifici e grande abnegazione. La storia di Daisy Osakue racconta anche terribili accadimenti, come l’aggressione subita qualche anno fa a Moncalieri, quando un uovo lanciato da una macchina in corsa la prese in pieno in un occhio provocandole un’abrasione alla cornea. Tutto questo perché di colore. Il gravissimo episodio, fortunatamente, è ormai alle spalle. Ma torna prepotentemente nei pensieri degli appassionati e dei tifosi, dopo che la piemontese ha conquistato il quinto posto assoluto nella lista delle qualificate, dove spicca l’atleta statunitense Allman (66,42).



Daisy Osakue, l’aggressione è alle spalle. Ora si gode i meritati successi: “Tremo ancora”

Si torna con la finale alle ore 13 italiane e Daisy Osakue vuole superarsi ancora: “Se possibile voglio aggiungere un centimetro alla misura del record; scherzi a parte essere ai livelli di Maffeis mi mette i brividi, sono davvero felice”, le dichiarazioni riportate dal sito di repubblica.it. “Sto ancora tremando, non immaginavo alla mia prima Olimpiade di raggiungere la finale e di eguagliare il primato di Agnese Maffeis. Sono entrata in pedana dicendo ‘o la va o la spacca’, mi ripetevo ‘devi lanciare con la cazzimma, senza stare a guardare la tecnica’. Sono felicissima – ha continuato Daisy Osakue – è stato un anno complicato per i problemi alla schiena ma qui contava più il cuore del fisico”, le sue parole.

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