Chi è Denny Mendez, il primo trampolino di lancio grazie a Miss Italia

Tra piccolo e grande schermo sono numerosi i volti che nel tempo si sono guadagnati l’affetto del pubblico, sia per il valore della carriera che per il talento effettivo. Un esempio è certamente Denny Mendez; dalla vittoria di Miss Italia alle innumerevoli presenze televisive, senza dimenticare l’impegno per il grande schermo a testimonianza della grande professionalità e duttilità artistica.



La carriera di Denny Mendez parte da giovanissima; a soli 18 anni riesce a farsi notare proprio nel noto concorso di bellezza nazionale, ottenendo una storica prima posizione. Sarà infatti la prima donna di origini non italiane a trovare il trionfo a Miss Italia, dovendo anche sopportare inutili critiche e discussioni. L’esperienza le vale come trampolino di lancio che la porta a destreggiarsi con merito sia sul piccolo che grande schermo.

Denny Mendez, l’esordio sul grande schermo e il Premio Arechi d’Oro nel 2003

La prima esperienza al cinema di Denny Mendez risale al 2003 con il film “Il ronzio delle mosche”. Ancora più proficua l’esperienza televisiva, come dimostrato dal Premio Arechi d’Oro ottenuto al Festival Internazionale del Cinema di Salerno per le sue interpretazioni nel cast de “Un posto al Sole”. Da menzionare anche i diversi ruoli da conduttrice; l’esperienza più recente è Pole Position, format targato Sky e incentrato sulle eccellenze appartenenti al mondo del business.

Per quanto concerne le curiosità legate alla vita privata di Denny Mendez, per diversi anni è stata legata al produttore Oscar Generale con il quale ha dato alla luce sua figlia India Nayara. In un’intervista del passato, la conduttrice e attrice – come riporta Tag24 – ha raccontato come per amore della figlia abbia anche messo da parte per un periodo la propria carriera. “Mi avevano offerto un lavoro importante, non solo in Italia ma anche negli Stati Uniti ma credo che ci siano delle priorità. Quando si parla di seguire i figli, li devi seguire… Il nostro tempo per cercare di comprendere questi silenzi e ascoltarli, essere vicino a loro quanto più possibile”.