Elisa Claps è scomparsa all’età di 16 anni a Potenza, il 12 settembre 1993, e la sua sorte è stata un mistero per molto tempo fino alla terribile scoperta: i resti della ragazza trovati nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità, il 17 marzo 2010, durante dei lavori di ristrutturazione. A rinvenire il cadavere, 17 anni dopo l’inizio del giallo, alcuni operai impegnati sul posto. Secondo la ricostruzione, Elisa Claps sarebbe stata uccisa lo stesso giorno in cui si sono perse le sue tracce e per l’omicidio è stato condannato Danilo Restivo: 30 anni di reclusione in via definitiva, una sentenza confermata in Cassazione nel 2014 che si somma a quella incassata per l’uccisione di un’altra donna oltremanica.



Restivo infatti è stato condannato anche in Inghilterra, dove si era trasferito da tempo e dove è ancora oggi detenuto, perché ritenuto responsabile dell’omicidio della sarta inglese Heather Barnett. La vittima, sua vicina di casa, era stata trovata senza vita nel bagno della propria abitazione, nel 2002, dai due figli di 14 e 11 anni. Secondo la ricostruzione, Heather Barnett sarebbe stata colpita con delle forbici. In una mano aveva una ciocca di capelli. La polizia inglese avrebbe raccolto diversi elementi a carico di Restivo, finendo per inchiodarlo.



Il caso di Elisa Claps e Heather Barnett: Danilo Restivo condannato per i due omicidi

Uscita con un’amica il 12 settembre 1993, a Potenza, Elisa Claps si sarebbe separata da lei per incontrare Danilo Restivo, con cui avrebbe avuto un appuntamento intorno alle 11:30 proprio nella chiesa della Santissima Trinità in cui, 17 anni più tardi, sarebbero stati ritrovati i suoi resti. Il mancato ritorno a casa della 16enne aveva fatto scattare le ricerche e le indagini si sarebbero poi concentrate sul profilo dell’uomo. Nonostante i sospetti e alcuni elementi sinistri, come l’abitudine di tagliare ciocche di capelli alle ragazze a loro insaputa, non sarebbero emerse prove per incriminarlo e, per questo, Danilo Restivo sarebbe rimasto a lungo a piede libero guadagnando la via per raggiungere la Gran Bretagna e rifarsi una vita.



Restivo si sarebbe trasferito a Bournemouth, a pochi passi dall’abitazione di Heather Barnett, nel 2002, dopo essersi sposato. Il 12 novembre di quell’anno, il ritrovamento del cadavere della vicina di casa avrebbe acceso l’attenzione sulla sua posizione anche in Inghilterra, mentre in Italia il sospetto sul suo coinvolgimento nel caso di Elisa Claps non si era mai dissipato. Gli investigatori inglesi lo avrebbero arrestato nel 2006 perché indiziato del delitto della sarta, formalmente accusato dell’omicidio di Heather Barnett nel 2009. Nel 2011, all’esito di un processo durato circa tre anni, Danilo Restivo sarebbe stato condannato all’ergastolo, commutato poi dalla Corte di appello a 40 anni di prigione. La sentenza si somma a quella emessa in Italia per l’omicidio di Elisa Claps, 30 anni di reclusione confermati in Cassazione nel 2014.