Chi è Erminio Macario? Il racconto del figlio Alberto
Alberto Macario è uno degli ospiti della puntata di Oggi è un altro giorno del 23 novembre 2022. Con Serena Bortone ricorda alcuni momenti della grande carriera di suo padre, partendo dagli inizi più umili: “Lui ha fatto tanti mestieri prima del successo, ha anche lavorato in Fiat dove si tagliò un dito”.
Alberto Macario continua, rivelando la passione di suo padre per il palcoscenico: “Se aveva bisogno di stare sul palco? Sì. Quando tornava a casa di notte, ad esempio, accendeva tutte le luci, proprio come se fosse sul palcoscenico”. Ricorda inoltre che: “Mio padre è stato il primissimo a raccontare barzellette sul palcoscenico e Gino Bramieri ha imparato da papà a raccontarle, i tempi comici…” (Aggiornamento di Anna Montesano)
Chi è Erminio Macario, gli esordi, la carriera e i film con Totò
Erminio Macario è stato un famoso attore. Comincia a recitare fin da bambino nella compagnia filodrammatica della scuola; a diciotto anni entra a far parte di una compagnia che si esibisce nelle fiere paesane. L’anno di esordio nel teatro di prosa è il 1921. È il 1925 quando viene notato dalla grandissima Isa Bluette che lo chiama a far parte della sua compagnia di rivista. Erminio Macario si costruisce nel tempo una comicità personale e una maschera clownesca le cui caratteristiche più appariscenti sono un ciuffo di capelli sulla fronte, gli occhi arrotondati e la camminata ciondolante; i suoi personaggi sono caratterizzati inoltre da un adattamento del dialetto torinese. Nel 1930 Macario forma una sua compagnia di avanspettacolo con cui girerà l’Italia fino al 1935. Il comico è minuto, scompare tra le sue donnine; la sua parlata dialettale che inciampa nelle consonanti decreta il suo successo: viene consacrato come “Re della rivista”.
Nel 1937 scrittura Wanda Osiris insieme alla quale mette in scena una delle prime commedie musicali italiane, “Piroscafo giallo” di Ripp e Bel-Ami, debuttando al Teatro Valle di Roma. Nel 1938 nasce il grande amore per la bellissima sedicenne Giulia Dardanelli che ben presto diviene la sua seconda moglie. Parallelamente, ad una prima e sfortunata esperienza cinematografica con “Aria di paese” (1933), fa seguito nel 1939 il grande successo di “Imputato, alzatevi” diretto da Mario Mattoli e sceneggiato da grandi umoristi come Vittorio Metz e Marcello Marchesi.
Com’è morto Erminio Macario? Stroncato da un tumore…
Dal 1959 al 1963 Erminio Macario recitò in ben sei film con Totò: La cambiale (1959), Totò di notte n. 1 (1962), Lo smemorato di Collegno (1962), Totò contro i quattro (1963), Il monaco di Monza (1963) e Totò sexy (1963). In questi film Macario svolse un ruolo di spalla per Totò, ponendosi al suo servizio sul set. Fu proprio l’attore napoletano, che già cominciava a soffrire dei primi problemi alla vista, ad esprimere il desiderio di avere al suo fianco Macario, amico fidato con cui stabilire in tranquillità i tempi delle battute e delle gag. Il risultato ottenuto fu una serie di duetti, con un Totò ancora più irruente di fronte al tipico balbettìo di Macario.
Negli ultimi anni di Vita Erminio Macario si dedica alla costruzione del suo teatro La bomboniera, che inaugura nel 1977 con la commedia Sganarello tratta da un testo di Moliére. E’ la realizzazione del sogno: avere un teatro tutto suo dove poter recitare Moliére. Anziano, continua la sua attività teatrale: l’ultima replica dello spettacolo “Oplà, giochiamo insieme” è del gennaio 1980. Durante la rappresentazione Erminio Macario accusa un malessere che si scoprirà essere un tumore. Il più famose attore comico piemontese si spegne il 26 marzo 1980 in una clinica torinese, in seguito a un tumore, vicino a lui c’è l’amatissima moglie Giulia Dardanelli.