Vittoria Puccini è senza dubbio un’attrice amata e stimata, protagonista in diverse serie di successo tra piccolo e grande schermo. I successi nel contesto lavorativo ad oggi coincidono con la serenità della sua vita privata e sentimentale, condivisa ormai da anni con il compagno Fabrizio Lucci. Proprio le rispettive professioni potrebbero aver favorito lo scoccare della scintilla dato che, seppur con ruoli diversi, entrambi hanno a che fare con i set televisivi e cinematografici.
Fabrizio Lucci – compagno di Vittoria Puccini – è nato a Roma nel 1961 ed è attualmente impegnato come direttore della fotografia. Il suo contributo del settore, come anticipato, è riferito al mondo dello spettacolo con numerosi progetti relativi tanto al piccolo quanto al grande schermo. Da “Don Matteo” a “Immaturi”, passando per “Dio vede e provvede” del 1996 ovvero la serie tv italiana che ha segnato il suo esordio.
Vittoria Puccini e l’amore ‘giovane’ per il compagno Fabrizio Lucci: “Entrambi viaggiamo tanto…”
Tutto ciò che sappiamo della storia d’amore tra Vittoria Puccini e il suo compagno Fabrizio Lucci ci arriva direttamente da alcune dichiarazioni dell’attrice fatte nel corso degli anni. Innanzitutto, l’attrice e il fotografo sono legati dal 2013 e quando siamo ormai oltre i 10 anni di unione pare che i propositi nuziali siano tutt’altro che un miraggio. “Ci sposeremo; dobbiamo trovare la data”, ha raccontato l’attrice a Vanity Fair – come riporta TPI – ammettendo dunque di essere prossima al grande passo di matrimonio.
Vittoria Puccini ha impreziosito il racconto del suo amore per il compagno Fabrizio Lucci svelando la genesi del primo incontro. “Ci siamo conosciuti da adulti; stiamo insieme da una decina d’anni ma non sono brava a misurare il tempo. In realtà il nostro è un amore giovane: entrambi viaggiamo tanto per lavoro e quando ci rivediamo le emozioni sono quelle di due ragazzini”. Dalle parole dell’attrice si evince la bellezza di un amore che non può che essere suggellato dal matrimonio: “C’è sempre qualcosa da scoprire l’uno dell’altro, non cediamo alla routine”.