Filippo Tommaso Marinetti, la passione sempre viva per la scrittura

“Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa…”, inizia così uno degli scritti più iconici e al contempo rivoluzionari della letteratura italiana e che porta la firma di Filippo Tommaso Marinetti. Nato ad Alessandria d’Egitto nel 1876, rappresenta uno dei principali esponenti della cultura intellettuale italiana soprattutto in riferimento alla spinta futurista come primo esempio italiano di avanguardia storica.



Filippo Tommaso Marinetti ha incarnato a tutti gli effetti il concetto di rivoluzione letteraria, ‘dissacrando’ quelle che era le forme riconosciute come canoniche al tempo e innovando il settore facendosi portavoce e fautore del gusto per l’avanguardia che già da tempo si faceva largo in europa. Il poeta, scrittore e drammaturgo italiano ha fondato il movimento futurista, gettando le basi di influenze che hanno condizionato il pensiero di altri illustri rappresentanti della letteratura italiana.



Filippo Tommaso Marinetti, dal liberty alla prima avanguardia italiana: il Manifesto del Futurismo

Fin da giovanissimo Filippo Tommaso Marinetti si è appassionato al mondo della letteratura, seppur scegliendo nelle prime fasi della maturità un percorso differente. Si iscrive infatti alla facoltà di legge nonostante, a soli 17 anni, avesse già fondato una sua prima rivista: il “Papyrus”. La scelta accademia lo legava al percorso del fratello maggiore, Leone; la prematura scomparsa segnò profondamente lo scrittore al punto da spingerlo a dare libero sfogo alla sua passione anche per dare un’immagine nitida di quel dolore.



La morte del fratello Leone non fu l’unica tragedia che condizionò la gioventù di Filippo Tommaso Marinetti; lo scrittore perse in giovane età anche la sua amata madre Amalia Grolli. Lo scrittore si appassiona in primis alla letteratura francese, in particolare alle influenze liberty; ma la svolta intellettuale arriva nel 1908 con il Manifesto del Futurismo; primo esempio italiano di avanguardia letteraria. Da qui in avanti, salvo le interruzioni dovute al suo contributo militare, produrrà testi e opere esemplari, soprattutto nel campo della poesia. Filippo Tommaso Marinetti muore il 2 dicembre del 1944 a causa di una crisi cardiaca, poco dopo aver prodotto il suo ultimo capolavoro: “Quarto d’ora di Poesia della X Mas”.