Gianluigi Buffon, chi è e carriera: dal Parma alla lunga storia con la Juventus
Gianluigi Buffon è tra i super ospiti della finale di Ballando con le stelle 2024, in onda questa sera su Rai 1. L’ex campione, originario di Carrara e classe 1978, ha vissuto importanti sfide in carriera e ha fatto del calcio la sua passione per la vita. A cominciare dalla prima esperienza tra le file del Parma nel 1991, con cui vinse svariati trofei come la Coppa UEFA, la Coppa Italia e la Supercoppa italiana; nei gialloblù militò fino al 2001, anno in cui venne acquistato dalla Juventus e diede una svolta significativa alla sua carriera.
La storia d’amore con il club bianconero è lunghissima e ricca di trofei: l’ultima apparizione risale al 2018, anno in cui lascia la squadra, e successivamente viene ingaggiato dal Paris Saint Germain. Dopo un breve ritorno alla Juventus nel 2019, nel 2021 lascia nuovamente i bianconeri e, compiendo una scelta romantica e nostalgica, si accasa al Parma, sua prima squadra, prima di dire ufficialmente addio al calcio giocato nel 2023.
Gianluigi Buffon e la depressione: “Era la fine del 2003…“
Soffermandoci invece sull’uomo oltre il calciatore, Gianluigi Buffon nella sua sfera personale ha dovuto fare i conti con la depressione per un certo periodo della sua vita. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera lo scorso mese, l’ex portiere della Juventus ha raccontato: “Era la fine del 2003, il campionato era cominciato bene, poi cominciammo a perdere colpi e stimoli. Eravamo reduci da due scudetti di fila: dopo l’up, il down. Mi si spalancò davanti il vuoto. Cominciai a dormire male. Mi coricavo e mi prendeva l’ansia, pensando che non avrei chiuso occhio“.
L’ex calciatore ricordò anche di aver subito un attacco di panico prima di una partita: “Sentivo una pressione al petto, non riuscivo a respirare, pensai che non avrei mai voluto essere lì e non avrei mai potuto giocare la partita“. Rifiutò i farmaci e si affidò ad una psicoterapeuta la quale “mi diede un consiglio prezioso: coltivare altri interessi, non focalizzarmi del tutto sul calcio“. Fu così che Buffon scoprì la pittura, e fu un quadro particolare ad aiutarlo a guarire: “Andai alla Galleria d’arte moderna di Torino. C’era una mostra di Chagall. Presi l’audioguida. Davanti alla Passeggiata rimasi bloccato per un’ora. È un quadro semplice, raffigura Chagall con la moglie Bella mano nella mano; solo che lei vola. Il giorno dopo, tornai. La cassiera mi disse: guardi Buffon che è la stessa mostra di ieri. Risposi: grazie, lo so, ma voglio rivederla“.