Gianmarco Tamberi, la carriera sulla scia di papà Marco

Le Olimpiadi di Parigi 2024 ci hanno ricordato quanto sia ampio e per certi versi inesauribile il bacino di talenti italiani; al di là dei successi, delle soddisfazioni e anche delle delusioni, le stelle azzurre brillano e fra queste spicca Gianmarco Tamberi. Il suo ‘doppio volto’, con e senza barba, è un aspetto iconico riconosciuto nel mondo. Ma il vero pregio, il vero vanto, è il suo palmarès e di conseguenza carriera. Altista pluripremiato, eroe ai giochi olimpici di Tokyo 2020 e non solo, fermato dalla sfortunata alle Olimpiadi di Parigi 2024.



Ma chi è Gianmarco Tamberi e quali sono le tappe fondamentali della sua splendida carriera sportiva e agonistica? Partiamo col dire che parliamo di un ‘figlio d’arte’: prima di lui, il papà Marco Tamberi era anche lui saltatore ed ha supportato il piccolo Tamberi nel coltivare proprio la medesima passione per lo sport. Inizialmente l’altista aveva intrapreso la strada della pallacanestro, poi abbandonata proprio per seguire le orme del papà Marco Tamberi.



Gianmarco Tamberi dalla medaglia d’oro ‘condivisa’ a Tokyo alla sfortuna delle Olimpiadi di Parigi 2024

Gianmarco Tamberi si è fatto notare da giovanissimo, mettendo in serie primi successi nelle varie rassegne giovanili per poi arrivare al novero della cronaca sportiva per le prime imprese. Due volte medaglia d’oro ai Mondiali, 4 volte agli Europei, ma soprattutto medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo nel 2020. Un successo che passerà alla storia per un gesto che va ben oltre lo sport; l’azzurro era letteralmente alla pari in ogni punto con Mutaz Essa Barshim. Una contesa che poteva essere decisa da un’ultima esecuzione, il jump off: è stato però proprio Gianmarco Tamberi ad accettare un altro epilogo in virtù della loro amicizia, dividere la medaglia d’oro.



Arriviamo così alla sfortuna delle Olimpiadi di Parigi 2024: Gianmarco Tamberi ha dovuto far fronte ai calcoli renali proprio in prossimità della finale di salto in alto dove avrebbe potuto bissare quanto fatto 4 anni prima conquistando un’altra medaglia d’oro. Purtroppo, si è dovuto accontentare dell’11esima posizione; troppo provato dalle grane fisiche ma il raggiungimento della finale è comunque l’ennesimo vanto di una carriera spettacolare.