Giorgio Rosa e il ‘folle’ progetto dell’Isola delle Rose: l’inizio e la fine di un sogno

Si scrive Giorgio Rosa si legge Isola delle Rose. A lui si è ispirato il film con Elio Germano, L’incredibile storia dell’isola delle rose, che narra appunto le vicende del discusso ingegnere italiano, che diventò ben presto simbolo dell’anticonformismo e antagonista dell’utopia. L’ingegnere bolognese Giorgio Rosa, infatti, lavorò duramente per realizzare una propria isola artificiale, senza regole e in totale libertà, situata in mare aperto, al largo di Rimini. Un’iniziativa audace e imprevedibile, che fece tremare gli equilibri geopolitici nazionali, in un contesto davvero surreale.



Sono passati più di cinquant’anni dalla “fine del sogno” di Giorgio Rosa, che alla fine dovette arrendersi ad un’occupazione militare risolutiva. In una intervista rilasciata al Corriere Romagna prima della sua morte (2017), l’ingegnere felsineo raccontò con amarezza la sua versione dei fatti, esprimendo a distanza di tempo il doloro di un torto ritenuto quasi inenarrabile. “Qualche difficoltà l’avevamo prevista, ma la nostra stessa posizione geografica, fuori delle acque territoriali italiane, era studiata per evitare quello che poi è accaduto: un’occupazione militare non giustificata dal diritto internazionale”, il suo commento a proposito dell’affascinante Isola delle Rose.



La resa di Giorgio Rosa di fronte alle forze dell’ordine

Giorgio Rosa aveva le idee chiare, sognava la totale libertà in un’isola dove tutto pareva possibile e dove tutto potesse rimanere slegato dalle logiche burocratiche italiane. “Per tutto questo tempo sono stato ignorato, ma è quello che desideravo. L’isola rivive ogni tanto solo nell’interesse di qualche filatelico, ma è meglio così: sono rimasto disgustato, l’epilogo è stato avvilente”, le parole di Giorgio Rosa tanti anni dopo lo smantellamento della sua amata isola.

La sua intraprendenza, infatti, non piacque al governo italiano, che 55 giorni dopo la dichiarazione d’indipendenza dell’Isola, spinse il Ministro dell’Interno Francesco Restivo a prendere provvedimenti seri. Giorgio Rosa interpellò persino l’Unione Europea per difendersi, ma senza successo. Il 25 giugno del 1968, infatti, le forze dell’ordine presero in possesso l’Isola delle Rose per affondarla e smantellarla definitivamente.