Giuseppe Mazzini, chi è l’icona del risorgimento italiano e fondatore della ‘Giovine Italia’

Giuseppe Mazzini, figura centrale del Risorgimento italiano, nacque il 22 giugno 1805 a Genova. Fin dalla sua infanzia promosse con intraprendenza le sue idee democratiche e i suoi valori patriottici, partecipando attivamente alla Carboneria e alle iniziative insurrezionali del 1821. Dopo essere stato arrestato nel 1830, si rifugiò a Marsiglia, dove fondò la Giovine Italia nel 1831, un’associazione clandestina con l’obiettivo di unificare l’Italia in uno Stato repubblicano. Tuttavia, i moti insurrezionali che Mazzini organizzò tra il 1831 e il 1834 fallirono a causa della scarsa organizzazione e della mancata diffusione degli ideali repubblicani tra le masse.



Nonostante ciò, Giuseppe Mazzini perseverò nella sua lotta, fondando nel 1834 la Giovine Europa in Svizzera, un’organizzazione volta a promuovere l’unità e la democrazia in Europa. Mentre la Giovine Italia si concentrava esclusivamente sulla questione dell’indipendenza e dell’unità italiana, alla Giovine Europa che aveva una visione più ampia e mirava a promuovere ideali democratici e repubblicani in tutta Europa. Esiliato a Londra nel 1837, Mazzini continuò la sua propaganda in Italia e sostenne il re Carlo Alberto di Savoia durante la Prima guerra d’indipendenza italiana nel 1848. Tuttavia, rimase deluso dalla mancanza di determinazione del re e si impegnò per la causa repubblicana.



Giuseppe Mazzini e le battaglie per il sociale e per i lavoratori

Nel 1849, Giuseppe Mazzini fu nominato triumviro della Repubblica romana, ma il suo governo fu di breve durata a causa dell’intervento delle potenze cattoliche e della restaurazione papale. Esule in Svizzera e poi in Inghilterra, Mazzini continuò la sua lotta politica, fondando nel 1853 il Partito d’Azione, ma le sue azioni furono represse dal governo. Negli anni successivi, Mazzini si dedicò al sociale e alla difesa dei diritti dei lavoratori, partecipando alla fondazione della Prima Internazionale dei Lavoratori nel 1864.



Nonostante le sue posizioni democratiche e riformiste, Giuseppe Mazzini fu arrestato nel 1870 mentre preparava un’insurrezione popolare a Palermo e trascorse gli ultimi anni della sua vita clandestinamente. Morì il 10 marzo 1872 a Pisa, ma il suo lascito come patriota, politico e difensore dei diritti umani continua a influenzare la storia italiana e mondiale.