Giusy Buscemi, chi è e carriera dell’attrice: da Miss Italia alle fiction tv
Oggi pomeriggio, nella nuova puntata de La volta buona su Rai 1, Caterina Balivo ospiterà nel suo salotto anche Giusy Buscemi. Nata a Mazara del Vallo e classe 1993, sin da giovanissima sognava di fare carriera nel mondo dello spettacolo e i suoi studi sono stati indirizzati proprio verso questa direzione; nel 2023, infatti, si è laureata presso l’Università La Sapienza di Roma dopo aver frequentato il corso di studio in letteratura, musica e spettacolo. La grande notorietà arriva però nella moda quando, nel 2012, trionfa alla 73° edizione di Miss Italia.
Sempre nel 2012 arriva poi il debutto al cinema, nel film di Antonio Zeta Baci salati; tra gli altri progetti cui ha preso parte troviamo anche Nero infinito di Giorgio Bruno e Fratelli unici di Alessio Maria Federici. Ma è soprattutto nelle fiction televisive che Giusy Buscemi conosce il grande successo; nel 2014 è entrata nel cast di Don Matteo 9, ma nel suo curriculum si contano anche le partecipazioni a Il paradiso delle signore, Doc – Nelle tue mani, il ruolo da protagonista in Vanina – Un vicequestore a Catania, sino a Un passo dal cielo di cui a breve andrà in onda l’8° stagione su Rai 1.
Giusy Buscemi e il rapporto con i genitori: “Sono stati molto protettivi“
Un grande successo televisivo per Giusy Buscemi, che non dimentica mai le sue radici, che affondano nella sua amata Sicilia, e soprattutto il rapporto con i suoi genitori. Estranei ai riflettori televisivi e dello spettacolo, la mamma e il papà dell’attrice hanno sempre fatto il tifo per il successo della figlia, che hanno visto lasciare la loro terra per costruirsi il proprio futuro altrove, nel mondo dello spettacolo.
In un’intervista a Verissimo del 2022, l’attrice ha così raccontato il rapporto con i suoi genitori: “Erano molto gelosi e iperprotettivi, ricordo che durante l’adolescenza le amiche andavano a ballare in discoteca, uscivano fino a tardi, invece loro in questo sono stati molto protettivi. […] Tante volte non capivo, però sono sempre stati presenti, quindi era un ‘no’ presente, che quindi aveva un senso, un significato che però ho capito solo dopo“.