CHI È HELMUTH SCHMALZL? “UNA SANA RIVALITA’ DA’ UN FORTE STIMOLO A…”
Chi è Helmuth Schmalzl de “La Valanga Azzurra” e cosa sappiamo della vita e della carriera di una delle stelle dello sci alpino degli Anni Settanta? Stasera Rai 3 propone ai telespettatori il documentario omonimo dedicato a quel fenomeno sportivo, e non solo, che infiammò lo sport invernale italiano grazie alla mitica squadra supervisionata dal ct Mario Cotelli e che annoverava, accanto a figure iconiche come Gustav Thoeni e Piero Gros, anche elementi di grandissima tecnica ma forse oggi meno noti come il 76enne di origini trentine e che, dopo il ritiro, si è dedicato ad allenare i futuri talenti dello sci alpino ed è diventato anche dirigente sportivo. Scopriamo di seguito chi è Helmuth Schmalzl e che ‘ruolo’ aveva in quella leggendaria squadra.
Dal momento che parliamo già della genesi del tormentone della “Valanga Azzurra” (e di quella mitica stagione raccontata bene nel documentario di Giovanni Veronesi in onda questa sera a partire dalle 21.20 su Rai 3) nel pezzo dedicato alla figura dello sciatore Erwin Stricker, qui ci concentriamo direttamente sul suo collega nato a Ortisei nel 1948: per raccontare chi è Helmuth Schmalzl partiamo proprio dai suoi esordi e una carriera che sarà più lunga di quella dello sfortunato “cavallo pazzo” Stricker, tormentato da gravi infortuni e costretto a dire addio alle discese prematuramente. Il debutto ufficiale di Schmalzl in Coppa del Mondo avvenne appena 19enne, mentre solo due anni dopo cominciò a ottenere i primi risultati di rilievo.
SCHMALZL, IL QUARTO POSTO NELLA ‘STORICA’ GARA CON THOENI E GROS
Infatti, la migliore stagione per lo sciatore trentino fu però quella 1973-74 con un lusinghiero secondo posto nella classifica finale (in slalom gigante) e un quarto ai Mondiali di Sankt Moritz nella stessa specialità, appena ai piedi del podio. Nel raccontare chi è Helmuth Schmalzl, detto del celebre episodio dei primi cinque posti monopolizzati nello slalom gigante di Berchtesgaden assieme a Thoeni, Gros, Pietrogiovanna e Stricker (lui si classificò quarto, NdR), va ricordato che pure agli XI Giochi Olimpici Invernali di Sapporo 1972 ma questa rimase la sua unica esperienza a cinque cerchi. Ritiratosi dalle competizioni ufficiali, Schmalzl è stato anche direttore tecnico della Nazionale italiana di sci, ricoprendo poi anche altri ruoli in seno alla Federazione Internazionale come responsabile per la sicurezza di gare di Coppa del Mondo, di rassegne iridate e anche alle Olimpiadi.
Personalità rimasta nel mondo dello sport che ha amato e che, in qualche modo, l’ha reso immortale, oggi il 76enne ex sciatore e dirigente sportivo è tornato sotto i riflettori proprio grazie al documentario di Giovanni Veronesi che, nel corso della realizzazione, ha incontrato alcuni dei protagonisti della “Valanga Azzurra”: e per scoprire chi è Helmuth Schmalzl e soprattutto qualcosa di quell’indimenticabile gruppo possiamo rifarci alle parola dei diretti interessati a proposito della giusta dose di competitività che c’era tra di loro in quella magica stagione. “Una sana rivalità che ci ha dato un forte stimolo” ha spiegato Gustav Thoeni a proposito dei quattro colleghi; e parlando proprio del compianto Stricker, ma pure di Pietrogiovanna e Schmalzl, Gros aveva aggiunto che, anzi, quella rivalità era stata una risorsa nello sport e che comunque “non ha mai intaccato il rispetto l’uno per l’altro e anche l’amicizia”.