Indro Montanelli, com’è morto il fondatore de Il Giornale

Indro Montanelli rappresenta uno dei volti più autorevoli del giornalismo italiano, scomparso nel 2001 in seguito al degenerare di una brutta malattia. Un’intera vita dedicata all’informazione, alla trasparenza delle idee, rivoluzionando il settore con il semplice mezzo della scrittura. Per decenni è stato un vero e proprio uomo simbolo per il Corriere della Sera, oltre ad aver fondato il quotidiano Il Giornale.



Riassumere l’immensa carriera e l’impegno socio-politico di Indro Montanelli risulta ostico, quasi offensivo per la quantità e densità delle sue gesta nell’ambito del giornalismo e non solo. La sua scomparsa nel 2001 è stata accolta da un toccante cordoglio che ha unito l’intero Paese, segno di quanto sia stato capace di entrare nel cuore non solo degli addetti ai lavori ma anche dei lettori.



Indro Montanelli e le divergenze con Silvio Berlusconi ‘raccontate’ da Marco Travaglio

Indro Montanelli si è spento il 22 luglio del 2001 dopo aver lottato per diverso tempo contro un tumore all’intestino. La malattia aveva subito una complicazione nei suoi ultimi giorni di vita; un’infezione alle vie urinarie che in poco tempo lo ha portato a spegnersi presso la clinica La Madonnina dove era già ricoverato da circa venti giorni. Del giornalista si ricorda un rapporto in particolare, quello che lo lega ad un altro volto importante del giornalismo italiano: Marco Travaglio.

Era il 1994 quando Indro Montanelli decise di lasciare Il Giornale in seguito alle divergenze con l’editore, il compianto Cavaliere Silvio Berlusconi. In quella circostanza, un Marco Travaglio ancora giovane si schierò dalla parte dell’esperto collega portando avanti il valore della sua scelta e delle posizioni alla base. Non a caso, anni dopo decise anche di scrivere un libro su quegli eventi e non solo, intitolato: “Montanelli e il Cavaliere”.