Lina Simons salirà sul palco del Concerto del Primo Maggio 2024. La cantante di padre italiano e mamma nigeriana vanta una storia forte, fatta di voglia di riscatto e lotta contro il razzismo, una battaglia purtroppo sempre attuale. Nel corso di una intervista concessa a Vanity Fair, la Simons ha raccontato la sua storia e le sfide che si è ritrovata ad affrontare negli anni. Fino alla decisione di andare via dall’Italia, subito dopo il diploma conseguito nel 2018. “Mio padre era italiano e bianco: quando ci vedevano insieme pensavano che fossi stata adottata. Quando sono cresciuta, chi non ci conosceva pensava fossi la sua escort” ha svelato Lina Simons -.
La cantante Lina Simons ha poi svelato, sempre a Vanity Fair: “Provo il massimo rispetto per le sex worker, ma perché se sei nera devi necessariamente appartenere alla categoria? Un giorno non hanno fatto lavorare me e mia sorella in un ristorante perché siamo nere. Lei quel giorno si sentì umiliata e si mise a piangere. Ho fatto un video in cui ne parlavo: è diventato virale. Vi lascio immaginare il resto”.
Lina Simons e la fuga a Londra dall’Italia
Classe 1998, madre nigeriana e padre italiano, Lina Simons, al secolo Pasqualina De Simone, era una dei 3000 abitanti di Cerreto Sannita, in provincia di Benevento. Lei e la madre erano le uniche persone di colore della zona e venivano spesse prese di mira con commenti e pregiudizi razziali. Tutto questo prima che Lina Simons prendesse la decisione di trasferirsi a Londra due mesi dopo aver preso il diploma, nel 2018. Nella City si dedica alla produzione di musica rap e studia imprenditoria e, a suo dire, ha trovato il suo posto nel mondo, lontano dall’Italia: “Qui nessuno mi chiama scimmia” ha assicurato la giovane cantante.
Riguardo alla sua passione per la musica, Lina Simons ha rivelato. “Per me la musica è una sorta di psicoterapia, che mi permette di esprimere quello che sento e di incanalare la rabbia per tradurla in qualcos’altro. Io avevo una profonda necessità di esternare il mio vissuto, e la musica me lo ha permesso. Quando mi sento ispirata mi chiudo nella mia stanza e raccolgo i pensieri. Li ordino e li rendo canzoni”.