Massimiliano Varrese e la morte dello zio

Nel passato di Massimiliano Varrese c’è un dolore che non passerà mai e che ha segnato la sua vita. Tutto è accaduto nel periodo del suo grande successo. Varrese lavorava già tantissimo e per aiutare uno zio a cui era profondamente legato, gli offrì di lasciare il lavoro in discoteca per lavorare con lui. Purtroppo, però, per un caso strano del destino, Massimiliano non riuscì a mantenere la promessa perché lo zio, purtroppo, perse la vita in un omicidio.



A raccontarlo, dopo tanti anni, è stato lo stesso Massimiliano nel corso della sua avventura nella casa del Grande Fratello. Aprendo il proprio cuore nel corso di una lunga chiacchierata con Alfonso Signorini, Varrese ha raccontato di vivere con un profondo senso di colpa a causa di tale perdita.

Il ricordo di Massimiliano Varrese dello zio morto

Mi sono fatto carico di un senso di colpa più grosso di me – forse ingiusto nei miei confronti – per l’omicidio di mio zio. È successo nel periodo in cui ho avuto più successo. Mio zio era il mio idolo, ho passato l’infanzia con lui. All’epoca aveva l’età che ho io adesso e un bambino di 5 anni, e allora gli ho detto: ‘Zio, facciamo una bella cosa. Non andare più in discoteca, vieni a lavorare per me, ti pago io i 100 euro della serata’. Poi non ho mantenuto questa promessa, non so perché. Pochi mesi dopo mi arriva la telefonata dell’omicidio di mio zio in discoteca, stava facendo il buttafuori, e da lì è cambiato tutto”.



Con tali parole, Varrese ha raccontato un terribile episodio della sua vita in seguito al quale tante cose sono cambiate: “A causa di questo senso di colpa ho distrutto tante cose e iniziato un percorso di grande sofferenza, autopunizione. Ho cominciato a perdere i contratti, ho distrutto la mia vita, la mia carriera. Dopo tutti questi anni, è ora che torni a riprendermi l’affetto, l’amore”.

 

Leggi anche

Benedetta Porcaroli, chi è la fidanzata di Riccardo Scamarcio/ Una relazione turbolenta con più rotture