Luc Merenda, il ritorno al cinema nel film di Francesco Barilli
Luc Merenda, l’attore francese conosciuto per una serie di film polizieschi, ritorna sul grande schermo dopo 30 anni nel film “Il paese del melodramma” diretto da Francesco Barilli. La pellicola, girata a Parma, è stata presentata durante Parma Film Festival – Invenzioni del vero. Nel film l’attore veste i panni della Morte, un ruolo che ha descritto come “visionario”. Intervistato da Rolling Stone, l’attore francese Luc Merenda ha dichiarato: “non ho più seguito il cinema e non ci sono più andato da quando sono diventato antiquario. Ho dovuto cicatrizzare una ferita. Il cinema è un’opera d’arte, se pensi a quello che incasserà un film, hai sbagliato mestiere”.
Durante la carriera di Luc Merenda sono stati tanti i NO che ha detto a film poi diventati simbolo del cinema: da Er Monnezza e Sandokan. A distanza di tempo nessun rimpianto o rimorso: “preferisco i film che amo rispetto a quelli che ottengono incassi” senza mai sentirsi un divo! Ma cosa l’ha spinto ad accettare la proposta di Francesco Barilli: “prima di tutto amo molto Parma, la trovo molto bella esteticamente, culturalmente e per il suo cibo. Non è ricca perché ci sono soldi, ma perché è una città ricca di tutto. Nel film faccio una partecipazione, ma il personaggio l’ho trovato stupendo. Per interpretare la Morte bisogna essere dei visionari. La faccio parlare sempre con il mio accento francese, perché tanto la Morte non ha nazionalità. E poi girare con Barilli è un piacere, mi ha fatto sentire la sensazione di partecipare a una vera opera d’arte”.
Luc Merenda e il rapporto con il cinema: “sono tornato in Francia”
La carriera di Luc Merenda è andata avanti anche dopo alcuni no importanti: “è vero, ho detto di no a Er Monnezza e a Sandokan. Io faccio quello che sento, non mi interessa se può avere o meno successo. Se poi ce l’ha, meglio. Il cinema è un’opera d’arte, e Barilli così lo interpreta. In più mi piacevano la musica di Giuseppe Verdi, la città di Parma e anche la Morte, che finalmente interpreto direttamente. A volte nelle pellicole sono stato ammazzato e altre ho ucciso. Dei film mi innamoro del soggetto e poi al massimo spero che vadano bene. Ma preferisco i film che amo rispetto a quelli che ottengono grossi incassi”.
Oggi, a distanza di tantissimi anni, l’attore parlando del cinema ha rivelato: “dopo gli anni in Italia sono tornato in Francia e ho fatto delle serie televisive enormi, solo che il cinema francese non mi ha chiamato. Mi dicevano che avevo fatto film in Italia, perché non tornavo là, come se fosse un cinema minore. Ma scusate, gli rispondevo, il cinema italiano rappresenta il 12 per cento del mercato mondiale, mentre il cinema francese soltanto il 2 per cento. Non è certo un Paese sottosviluppato”.