MARIA CALLAS, LA STORIA DELLA ‘DIVINIA’

Chi è stata Maria Callas, la ‘Divina’ che questa sera verrà omaggiata da uno speciale di Rai 3 (“Callas Segreta”) a partire dalle ore 21.45 e che celebra i cento anni dalla nascita di una delle voci più belle e iconiche del secolo scorso? RaiCultura dedica infatti una intera serata al soprano che in Grecia, suo Paese d’origine, è conosciuta oramai solo come Maria e diventata nel corso del tempo una vera e propria leggenda: tra testimonianze esclusive, immagini inedite e filmati di repertorio, Corrado Augias racconterà una Callas appunto meno nota, svelando alcuni segreti dell’artista e spiegando nel corso di questo viaggio come sia riuscita a diventare la ‘Divina’ prima di morire prematuramente all’età di 54 anni.



Nata come Maria Anna Cecilia Sofia Kalos (stava per Kalogheropoulou) nel 1923 a New York, Maria Callas è stata un soprano statunitense di origini greche e col tempo naturalizzata italiana: come accennato la sua morte nel 1977, a nemmeno sessant’anni a causa di un arresto cardiaco, lasciò il mondo attonito ma allo stesso tempo contribuì pure ad alimentare l’alone di mito che già la contraddistinse in vita. Come ricorda la presentazione dello speciale “Calla Segreta” che ci accingiamo a vedere, la ‘Divina’ fece in tempo a dettare le sue ultime volontà prima di essere stroncata da un malore in quel di Parigi: “Fai spargere le mie ceneri nel Mar Egeo, così abbraccerò il mio Aristotele attraverso il mare” dettò alla sua domestica qualche tempo prima, tornando così in quella Grecia che non le aveva dato i natali ma che l’ha riaccolta per l’ultimo viaggio.



“CALLAS SEGRETA”: I RETROSCENA E LA SUA STORIA RACCONTATA DA…

Una sola cosa mancò a Maria Callas nella sua esistenza terrena, ovvero una famiglia e il vero amore, nonostante le celebri liaison di cui tutti hanno sentito parlare, pure chi non si è mai avvicinato al mondo della lirica. “C’è un prima Callas e un dopo Callas” disse una volta di lei il regista Franco Zeffirelli, delineando la figura di un’artista che per Riccardo Muti invece era quasi “immortale: grazie alla sua aura e soprattutto alla sua incredibile estensione vocale (si diceva che fosse dotata di tre voci per quanto era eccezionale tale estensione) riuscì in pochi anni ad ammaliare il pubblico di tutto il mondo. Ma la sua non era solo tecnica e talento: c’era anche padronanza del palcoscenico e la capacità di unire la recitazione al canto. E, come ogni diva che si rispetti, nella sua vita non mancarono le polemiche, le sfuriate (noblesse oblige delle ‘Divine’), il mistero del suo dimagrimento improvviso e…



… gli amori. Su tutti la love story con il miliardario e armatore Aristotele Onassis, conosciuto nel 1957 (la porterà a separarsi da suo marito Giovanni Battista Meneghini): il loro amore monopolizzò i magazine rosa tanto che ogni uscita pubblica di Maria Callas, pur in un’epoca ancora pre-social e lontana da certi isterismi odierni, diventava una sorta di evento imperdibile e che mandava in tilt i paparazzi. Tuttavia da allora cominciò pure il suo declino con un logoramento delle sue facoltà vocali: negli ultimi anni dopo alcuni dissapori la relazione tra la Callas e Onassis naufragò (la prima rinunciò nel 1966 alla cittadinanza americana) anche per la riluttanza dell’armatore a regolarizzare la loro unione e in seguito alla scelta di sposare Jacqueline Kennedy. Da lì la depressione, il ritiro dalle scene e la morte a Parigi nel 1977, su cui qualcuno speculò parlando di suicidio, ma che in realtà fu il punto di arrivo del peggioramento delle condizioni fisiche della Callas: dopo aver perso l’infanzia (fu sfruttata come un “enfant prodige”), non riuscì a vivere il sogno di famiglia che inseguì sempre. Forse, è questo il destino delle ‘Divine’: “Cantare per me non è un atto d’orgoglio, ma solo un tentativo di elevazione verso quei cieli dove tutto è armonia”.