Matt Bianco con le hit “Whose side are you on?” e “More than I can bear” a I Migliori Anni su Rai1
Matt Bianco tra gli ospiti de I Migliori Anni, il varietà di successo condotto da Carlo Conti con le hit “Whose side are you on?” e “More than I can bear”. Una delle band più interessanti degli anni ’80 ritorna protagonista nel varietà musicale di Rai1 con due delle hit che gli hanno permesso di scalare le classifiche di mezzo mondo. La band, fondata da Mark Reilly, il tastierista Danny White e il bassista brasiliano Kito Poncioni a cui si aggiunse ben presto la cantante di impronta jazz Basia Trzetrzelewska, hanno debuttato negli anni ’80 mixando dance e l’elettronica e conquistando critica e pubblico.
Uno stile originale per l’epoca che ha permesso alla band di conquistare le hit parade con successi senza tempo come “Whose side are you on?”, “More than I can bear”, “Sneaking out the back door” e tanti altri. Basti pensare che negli anni ’80 per definire la loro musica si inventò il termine “sophistipop” a cui seguirono anche band come Working Week, Sade, gli Everything but the girl e gli Style Council.
Matt Bianco: “negli anni ’80 facevamo semplicemente la musica che ci piaceva”
Il successo dei Matt Bianco è sicuramente legato a canzoni come “Whose side are you on?” e “More than I can bear”. Intervistati da lopinionista.it parlando del loro sound hanno precisato: “negli anni ’80 facevamo semplicemente la musica che ci piaceva: non pensavamo ad essere commerciali, rimanemmo sorpresi dalle vendite in un periodo in cui la scena era dominata dall’elettronica. Ovviamente fummo felici dei risultati che raggiungemmo”.
A distanza di anni continuano a fare musica: “crediamo che le nostre influenze di base siano rimaste oggi le stesse di allora, jazz, latin, r&b, pop, forse oggi siamo meno pop di quanto lo eravamo negli anni’80. Ora suoniamo nei jazz festival ed è bellissimo, come lo era a quei tempi che eravamo delle vere pop star. Non vogliamo fare del revival, ci divertiamo a fare ancora musica, viaggiando per il mondo e lavorando con musicisti diversi. È giusto introdurre sempre nuovi elementi nella nostra musica. Abbiamo lavorato anche con session men di flamenco di nazioni diverse, è stata anche questa un’esperienza molto interessante”.