Mogol, chi è e carriera: il sodalizio con Lucio Battisti

Tra gli ospiti della nuova puntata de La volta buona, in onda oggi pomeriggio su Rai 1 con Caterina Balivo, ci sarà anche il grande Mogol. Il paroliere, originario di Milano e classe 1936, è figlio di Mariano Rapetti, storico dirigente della Ricordi e fu proprio seguendo le orme professionali del padre che, nel 1955, avviò la sua attività di paroliere scrivendo tra le più celebri canzoni del repertorio italiano. Al Festival di Sanremo, in particolare, portò al trionfo brani da lui scritti come Al di là di Luciano Tajoli e Betty Curtis, Se piangi, se ridi di Bobby Solo e Se stiamo insieme di Riccardo Cocciante.



Nel 1965 arriva poi lo storico incontro con un allora emergente e poco conosciuto Lucio Battisti, con il quale strinse un trionfale sodalizio artistico. Il duo intensificò la propria collaborazione tra gli anni ’60 e ’70, portando al successo brani come Il mio canto libero, Ancora tu, Sì viaggiare, Una donna per amico e Un’avventura, quest’ultimo presentato a Sanremo ’69. La loro collaborazione naufragò fragorosamente nel 1980, quando dopo 15 anni di attività sciolsero il loro sodalizio per via di alcuni mancati accordi legati alla ripartizione dei proventi dei loro successi, ma anche per divergenze artistiche.



Mogol, quali canzoni ha scritto e perché si chiama così

Ma quali altri celebri brani ha scritto Mogol per i grandi artisti della musica italiana? Oltre a Se stiamo insieme, per Riccardo Cocciante ha scritto anche Celeste nostalgia e Cervo a primavera; sono poi arrivate le collaborazioni con Mango, come il grande successo di Oro, e con Adriano Celentano, per cui ha scritto L’emozione non ha voce e Io non so parlar d’amore. Mogol ha inoltre composto brani per Caterina Caselli, come Perdono e Sono bugiarda, per i Dik Dik, come Sognando la California, sino alla celebre A chi di Fausto Leali.



Ma perché Giulio Rapetti, in arte Mogol, ha assunto questo particolare pseudonimo? Il retroscena è piuttosto curioso: per effettuare l’ingresso in SIAE ed essere regolarmente iscritto aveva ovviamente bisogno di un nome d’arte, e decise così di inviare alla società una lista di 120 nomi a caso. Nel 1959 la SIAE scelse proprio il nome “Mogol”: l’ispirazione è legata ad un personaggio del mondo Disney, il Gran Mogol, che rappresentava una figura di riferimento per le Giovani Marmotte nelle avventure di Paperino e dei nipotini Qui, Quo e Qua.