Ripercorrendo la storia Italiana e narrando i tratti più distintivi del tessuto politico a ridosso degli anni, non si può non citare una delle donne più incisive della storia del nostro Paese: Nilde Iotti. Dal 1979 al 1992 ha ricoperto la terza carica dello stato, ovvero la presidenza della Camera dei deputati; nella storia italiana, è ancora oggi la figura rimasta in carica più a lungo. Un doppio vanto dato che è stata anche la prima donna ad essere investita di tale autorità politica.



La storia politica di Nilde Iotti non si ferma unicamente al prestigio di essere stata la prima donna ad ottenere la presidenza della Camera dei deputati; se per oltre 12 anni è rimasta in carica, è evidente che i meriti andavano ben oltre il ‘semplice’ impegno politico. Per tentare di dare un’immagine della sua caratura bisogna partire dal 1942, quando fu costretta ad iscriversi al partito fascista; era infatti l’unico modo per poter dare seguito alla sua ambizione di diventare insegnante.



Nilde Iotti, l’adozione della piccola Marisa Malagoli insieme a Palmiro Togliatti

Nilde Iotti dovette dunque asseconda un ingiusto compromesso per raggiungere la sua ambizione; e fu forse questa la spinta per l’attività politica che la vede primeggiare a partire dal 1946 quando aderisce al PCI. Due anni dopo verrà eletta alla camera dei deputati; un impegno che lascerà solo nel 1999 quando, a causa di una grave malattia, decise di abdicare da tutti i suoi impegni politici. Il 4 dicembre dello stesso anno, proprio poco dopo le dimissioni, passò a miglior vita a causa di un arresto cardiaco.



Di Nilde Iotti è noto anche un aneddoto che riguarda la sua vita privata; nel ‘46 ebbe infatti una relazione particolarmente discussa con Palmiro Togliatti che ai tempi era Segretario Nazionale del PCI. Tra i due vigeva una differenza d’età di 30 anni ed era ancora sposato con Rita Montagnana. Tra l’altro, insieme riuscirono ad ottenere l’affido di una bambina rimasta orfana, Marisa Malagoli, la cui sorella perse la vita durante una manifestazione operaia a Modena nel 1950.