Chi è Paola Egonu: i successi nella pallavolo, tra club e Nazionale
Paola Egonu è una delle co-conduttrici fortemente volute da Amadeus per questo Festival di Sanremo 2023. La pallavolista affiancherà il conduttore nella terza puntata, in onda questa sera, e calcherà per la prima volta il prestigioso palco dell’Ariston. Nata a Cittadella (in provincia di Padova) il 18 dicembre 1998 da genitori di nazionalità nigeriana, Paola Egonu ha mosso i suoi primi passi nella pallavolo nella squadra locale di Cittadella. Da lì ha decisamente spiccato il volo, conquistandosi di diritto un posto prestigioso nell’olimpo di questo sport.
Ha militato nel Club Italia, nell’AGIL di Novara, nell’Imoco di Conegliano per poi trasferirsi in Turchia nella stagione 2022/23 con la maglia del VakıfBank. Importantissima anche la sua esperienza nella Nazionale italiana, che ha raggiunto il suo apice nel 2021. In quell’anno, infatti, è stata portabandiera per l’Italia alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Tokyo, manifestazione nella quale l’Italia ha vinto la medaglia d’oro. Lo scorso ottobre ha annunciato il ritiro dalla Nazionale, lamentando di essere stata presa di mira da commenti razzisti.
Paola Egonu: la sua battaglia contro le discriminazioni
Il razzismo è stata per Paola Egonu una delle battaglie più difficili da affrontare. I giudizi taglienti sul colore della sua pelle la accompagnano ormai da anni e, più volte, ha voluto denunciare tali discriminazioni. “A me non capita più di subire torti, ma succede ai miei cari: mi indigno e soffro per loro. Qualche tempo fa mia mamma ha preso un caffè in un bar. Le hanno allungato una tazzina fredda, che stava sul bancone, fatta per qualcun altro. Ha protestato. La risposta è stata odiosa: “Se vuoi ti bevi quello”. Con un bianco non si sarebbero permessi“, aveva raccontato al settimanale Oggi.
E, sempre nel corso di quell’intervista, aveva anche parlato del proprio orientamento sessuale e delle continue discriminazioni cui ha dovuto fare fronte nel corso degli anni: “Quando smetterò di giocare mi piacerebbe lavorare in qualche organizzazione che combatte le discriminazioni… Per quale battaglia mi impegnerò? Sono nera, immigrata, donna e sessualmente fluida. Ho l’imbarazzo della scelta“.