Paolo Jannacci, ospitato a Domenica In, ha voluto ricordare suo padre, il genio della comicità Enzo. “Papà era veramente geniale, ma c’erano anche gli aspetti negativi del genio. Quando era in buona eravamo tutti in paradiso, ma quando arrivavano i momenti difficili bisognava nascondersi. Momenti di rabbia, depressione, incertezza, che tutti abbiamo, ma che nelle persone geniali e di cuore vengono esasperati”. Parlando della sua eredità umana, invece, Paolo Jannacci racconta che “mi ha lasciato tanto ed anche un bagaglio di informazioni importanti sul lavoro. Ma mi ha lasciato anche un modo di vedere e raccontare le cose in maniera genuina, pensando alla povera gente che possiamo incontrare. Lui metteva i grandi drammi dell’essere umano al centro e il solo fatto di raccontare questi drammi e difficoltà, era un modo per uscirne fuori”. Vicino a Paolo, Cochi, comico del duo con Renato, ricorda che Enzo “quando si laureò stavamo facendo uno spettacolo e quando non era in scena andava a sedersi per terra a studiare, e poi recitava con noi nel frattempo”. Renato, invece, ricorda che “una volta non stavo bene, venne lui e dovette farmi un’iniezione, poi scappò ridendo e non capivo perché. Mi aveva lasciato l’ago nel sedere”. (Agg di Lorenzo Drigo)



Paolo Jannacci, una vita dedicata alla musica con il padre Enzo Jannacci come maestro

Il peso di essere figli d’arte può avere una valenza differente, spesso dipendente dalla caratura della persona in questione. Non deve essere stato facile per Paolo Jannacci convivere con la grandezza paterna, con l’arte universale di cui si è fatto portavoce per mezzo secolo il grande Enzo Jannacci. Del padre ha chiaramente cercato di assorbire insegnamenti e passioni, cercando quanto possibile non di emulare bensì di dare una forma diversa alla rappresentazione artistica. Come il padre infatti, Paolo Jannacci è riuscito negli anni a farsi conoscere per le sue doti come musicista e cantautore, oltre che come compositore.



Paolo Jannacci, forte dell’influenza paterna, inizia a coltivare la passione per la musica fin da giovanissimo; inizia gli studi a soli 6 anni prima di passare a prendere lezioni direttamente dal padre Enzo Jannacci in collaborazione con il maestro Ilario Nicotra e Paolo Tomelleri. Chiaramente non dimentica l’importanza di un percorso di studi parallelo e segue quindi anche una formazione di stampo umanistico.

Paolo Jannacci, dalle colonne sonore per pellicole di successo all’amore per Chiara

Al fine di dare ulteriore peso alla sua formazione artistica e musicale, Paolo Jannacci decide di iscriversi – nel 2008 – al Conservatorio Giuseppe Verdi di Como. Di pari passo alla passione come musicista, il figlio di Enzo Jannacci si è distinto nel settore delle colonne sonore in ambito cinematografico firmando alcune pellicole piuttosto note: da Piccoli equivoci ad Almeno tu nell’Universo. Il punto più alto della sua ambizione musicale può essere considerata la partecipazione al Festival di Sanremo nel 2020. L’esito del posizionamento in gara non fu dei migliori ma il brano proposto, Voglio parlarti adesso, ottenne comunque un discreto successo.



Piuttosto note sono anche alcune curiosità sulla vita privata e sentimentale di Paolo Jannacci. Il figlio d’arte è infatti sposato da diversi anni con una donna di nome Chiara, non appartenente al mondo dello spettacolo, con la quale ha messo al mondo la piccola Allegra nel 2008. Per quanto sia lui che sua moglie siano particolarmente attenti in termini di privacy e riservatezza, Paolo Jannacci non disdegna le condivisioni social soprattutto in termini di quotidianità.