Peppino De Filippo, figlio di Eduardo Scarpetta: dagli esordi al successo
Peppino De Filippo, fratello minore di Titina ed Eduardo, è nato da Eduardo Scarpetta e Luisa De Filippo. Ha esordito giovane nella compagnia di Vincenzo Scarpetta, ma la sua inquietudine lo ha portato presto a formazioni dialettali secondarie. Negli anni ’30, insieme ad Eduardo e Titina, ha fondato la compagnia del Teatro Umoristico I De Filippo, ottenendo notevole successo con commedie autoscritte, tra cui la celebre “Natale in casa Cupiello”. Questo sodalizio durò fino al 1944, per la gioia di un pubblico sempre più vasto.
Peppino ha fatto il suo ingresso nel mondo cinematografico con “Tre uomini in frack” (1932) di Mario Bonnard, spesso recitando accanto a Eduardo. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, ha intrapreso una carriera indipendente sia a teatro che al cinema. Tra i suoi ruoli più significativi ricordiamo sicuramente il capocomico in “Luci del varietà” (1950) di Fellini e Lattuada, il pignolo capoufficio in “Policarpo, ufficiale di scrittura” (1959) di Mario Soldati e il ragioniere moralista in “Le tentazioni del dottor Antonio,” episodio di “Boccaccio ’70” (1961) diretto nuovamente da Fellini.
Peppino De Filippo, i grandi successi al fianco di Totò: premi e riconoscimenti
Peppino De Filippo ha ottenuto i risultati più importanti durante la collaborazione quasi decennale con Totò, partecipando a 14 pellicole tra il ’55 e il ’63. Ha ricevuto l’unico Nastro d’Argento della sua carriera come attore non protagonista per “Totò, Peppino e i fuorilegge” (1956). Successivamente, si è dedicato al palcoscenico e alla televisione, raggiungendo un notevole successo con il personaggio di Gaetano Pappagone nella “Canzonissima” 1966-67.
Tra le sue esternazioni più appassionate e apprezzate, ricordiamo questa: “Fare piangere è meno difficile che far ridere. Per questo, teatralmente parlando, preferisco il genere farsesco. Io sono sicuro che il dramma della nostra vita di solito si nasconde nel convulso di una risata provocata da un’azione qualsiasi, che a noi è sembrata comica”.