Piccolo Coro Artemìa di Torviscosa duetto sulle note di Sweet Dreams con Annalisa a Sanremo 2024
Il Piccolo Coro Artemìa di Torviscosa al Festival di Sanremo 2024 per il duetto con Annalisa: l’attesissimo omaggio agli Eurythmics con “Sweet Dreams” e le aspettative dei fan. Durante la serata dei duetti e delle cover in onda venerdì 9 febbraio 2024, la formazione che ha rappresentato la coralità del Friuli Venezia Giulia al progetto Vivaio di Voci presso Padiglione Italia a Expo nel 2015 sarà sul palcoscenico del Teatro Ariston di Sanremo per un duetto scoppiettante sulle note di “Sweet dreams” degli Eurythmics con Annalisa. Il Piccolo Coro in passato ha già preso parte a tantissimi concerti ed eventi sia in Italia che all’estero collaborando con grandi nomi della musica italiana: da Luciano Ligabue, Giorgia, Mario Biondi, The Kolors, Fabri Fibra, Luca Carboni, Francesco De Gregori, Jack Savoretti, The Leading Guy fino alla collaborazione con Elisa.
A guidare il coro c’è Denis Monte. “Ne avevamo notizia” – racconta Denis Monte dalle pagine del Messaggero Veneto precisando – “da qualche settimana ma per scaramanzia abbiamo tenuto il segreto. Le ragazze sono ovviamente a un metro da terra. Dovete considerare che hanno dai diciotto a ventinove anni e fanno i salti mortali per esserci, perché studiano o lavorano”.
Piccolo Coro Artemìa con Annalisa: duetto “Sweet Dreams” a Sanremo 2024
Dopo la collaborazione con Elisa durante i concerti eventi di “An Intimate Christmas Night” al Forum di Assago di Milano, il Piccolo Coro Artemìa è pronto a calcare anche il palcoscenico del Festival di Sanremo 2024. La formazione canora, infatti, accompagnerà Annalisa durante la serata dei duetti sulle note di “Sweet Dreams”, celebre brano degli Eurythmics.
Proprio Denis Monte, il direttore del Coro, ha parlato della canzone: “è una canzone bellissima degli Eurythmics: Sweet dreams. Il coro avrà una parte attiva, non è “solo” scenografia. A Torviscosa stiamo già provando gli arrangiamenti. Da direttore di coro posso dire di essere molto contento. Il palco dell’Ariston è un’icona dello spettacolo italiano. Essere lì significa molto anche per la coralità italiana. E’ bello che una formazione corale entri e sia vista e ascoltata in nuovi ambienti teatrali”.