Pietro Bartolo, medico e politico italiano
Pietro Bartolo, molti di voi avranno visto il suo volto all’interno del film “Nour“, precisamente nei panni di Sergio Castellitto, che altro non è che un tramite per raccontare la vera storia di Pietro Bartolo. Al di là del personaggio di “Sergio Castellitto”, chi è l’uomo di cui stiamo parlando? Pietro Bartolo è un europarlamentare ed è un grande medico di Lampedusa. Lui, è nato proprio a Lampedusa, nel 1956 e una grande passione per la medicina lo ha spinto a laurearsi in medicina e chirurgia e poco dopo a raggiungere grandi traguardi. Specializzatosi in ginecologia, nel 1988 diventa responsabile del gabinetto medico dell’Aeronautica militare e poco dopo ufficiale sanitario delle isole Pelagie.
Lui è sposato e ha tre figli ma parte della sua vita è dedicata interamente alle altre persone. Ha intrapreso una carriera politica mosso proprio dal desiderio di fare qualcosa di concreto per aiutare gli altri, nel 2019 si candida nella lista di centro sinistra “Partito Democratico-Siamo Europei” e il 2 luglio del 2019 si insedia all’Europarlamento.
Chi è Pietro Bartolo e la vera storia di Nour
Pietro Bartolo aveva preso parte ad alcuni documentari, ma il suo successo mediatico è dovuto soprattutto alla partecipazione al film “Nour”. La pellicola è incentrata sulla storia di una ragazzina siriana costretta a lasciare la sua patria a causa della guerra, rimasta senza la madre sbarca a Lampedusa e li sarà proprio Bartolo (nelle veci di medico) a prendersi cura di lei. Al Corriere della Sera, Pietro Bartolo aveva dichiarato: “Ho vissuto quasi tutta la vita a Lampedusa, la mia isola, che mi manca tantissimo. Come il mare e la mia famiglia allargata. Guardando il film ho ripensato ai miei dubbi, alle volte in cui, di fronte al corpo di un bambino morto in mare, pensavo di non farcela. Quante volte, in trent’anni, mi sono chiesto se avrei potuto fare di più. Ma mi è anche sembrato di aver fatto bene e sono orgoglioso”.
La storia di Nour, la bambina protagonista del film era una storia reale che è stata vissuta da Bartolo. Lui stesso racconta: “Si chiamava Kebrat, era il 3 ottobre 2013 quando vidi quella ragazza lì, allineata tra i cadaveri. Sembrava morta, ma quando l’ho toccata e le ho sentito il polso ho avvertito un flebile segno di vita. L’ho presa in braccio, l’abbiamo portata in ambulatorio. Era viva, l’abbiamo salvata. È stata una delle gioie più grandi della mia vita”.