Nella formazione dei Pooh non può non essere menzionato Red Canzian, pseudonimo di Bruno Canzian, nato in provincia di Treviso nel 1951. Nonostante la sua fosse una famiglia di origini nobili, in quegli anni non godeva di ottima salute economica e per quel motivo viveva in una villa nobiliare ma insieme ad altre famiglie. L’amore per la musica è nato in Red nell’adolescenza. Dopo aver preso parte ad alcuni concorsi, è approdato in un gruppo musicale, i Prototipi, formato da lui e amici di infanzia.
Con loro – che nel frattempo avevano cambiato nome in Capsicum Red su consiglio di Pino Massara, il loro produttore – ha pubblicato i primi LM e i primi album, ottenendo un discreto successo. I Capsicum Red si sono sciolti a causa del servizio di leva, che ha costretto alcuni dei membri ad arruolarsi, lasciando il gruppo. Così, Red Canzian ha preso parte al provino per entrare a far parte dei Pooh.
Red Canzian, chi è: nel 2015 ha rischiato di morire
L’esperienza di Canzian nei Pooh è cominciata nel 1973 dopo l’addio i Riccardo Fogli. Dopo aver visionato già trecento musicisti, non convinti di neppure uno, i Pooh fecero un ulteriore provino a Red Canzian, nella lavanderia di un albergo in provincia di Bologna. Nonostante non avesse mai suonato il basso, il musicista veneto si dimostrò particolarmente ferrato e per questo venne scelto temporaneamente. Dopo un paio di concerti, arrivò il debutto in tournée negli Stati Uniti e al rientro, l’ammissione definitiva alla band che ha fatto le sue fortune (e viceversa). Un grande amore, quello tra Red Canzian e i Pooh, durato a lungo e culminato con la vittoria a Sanremo nel 1990.
Sono tante le curiosità sulla vita di Red Canzian: ad esempio non tutti sanno che è vegano dal 2009, dopo essere stato vegetariano per 13 anni. La scelta è stata presa per motivi etici: con la figlia Chiara, musicista come il papà, ha scritto un libro di cucina. Il bassista dei Pooh, nel 2015, è stato male: ha subito la dissezione dell’aorta, arrivando appena in tempo in ospedale dopo aver avvertito un forte dolore. Come confermato dai medici che lo hanno operato, il 40% delle persone non arriva il tempo in ospedale. Lui, per fortuna, si è salvato.