Il mito di Renato Carosone rivive nel film per la televisione dal titolo “Carosello Carosone” diretto da Lucio Pellegrini e dedicato alla vita di uno dei musicisti di maggior successo della storia della musica italiana. Il film, ispirato al libro biografico Carosonissimo di Federico Vacalebre, racconta la vita, la carriera e la storia del grandissimo Renato Carosone che con le sue canzoni ha fatto il giro del mondo diventato una star mondiale. Ancora oggi Carosone è tra i pochissimi musicisti italiani ad essersi esibito nella prestigiosa Carnegie hall, una delle più importanti sale da concerto di musica classica e leggera al mondo. Le sue canzoni, in lingua napoletana, non hanno mai avuto bisogno di essere tradotte visto che arrivano dritte al cuore e all’orecchio dell’ascoltatore.



Negli anni ’50 Carosone raggiunge l’apice della sua carriera grazie ad un brano come Tu vuò fà l’americano, canzone che raggiunse il successo internazionale ed è ancora oggi tra le più note, suonate ed amate del cantautore. Nonostante il boom in Italia e nel mondo, con tanto di concerti negli Stati Uniti d’America, Carosone annuncia a sorpresa il suo ritiro.



Renato Carosone, dal grande successo mondiale con Tu vuò fà l’americano al ritiro

Nonostante la fama e il successo mondiale Renato Carosone a metà degli anni ’50 nel pieno boom della sua carriera artistica annuncia, a sorpresa, il suo ritiro dalla scene. Per farlo rilasciata una lunga intervista al settimanale Oggi in cui i motivi che l’hanno spinto a questa scelta: “mi sono ‘ritirato’ per scendere dalla ribalta mentre sono ancora vivo”. Il grande cantautore, pianista, direttore d’orchestra e compositore italiano decide di lasciare le scene prima di annoiare il pubblico e gli ascoltatore: “non voglio sapere che mentre canto qualcuno sta spegnendo stizzito il televisore. E’ triste”. Non solo, Carosone aggiunse: “voglio essere triste a settant’anni, ma allegro adesso, ecco tutto. Mi riempie di gioia pensare che potrò fare Natale e Pasqua a casa come mi è sempre stato impossibile fino ad oggi”.



Una scelta, quella di ritirarsi a vita privata, per godersi la famiglia e i suoi affetti. Qualche anno dopo però, per la precisone nel 1975, torna sulle scene grazie a Sergio Bernandini che lo convince a riportare in scena la sua musica. Partecipa per ben due volte al Festival di Sanremo e fa ritorno anche in America per un concerto al Madison Square Garden di New York. La sua fama è nota in tutto il mondo grazie anche ad una scena del film Il talento di Mr. Ripley, diretto da Anthony Minghella, in cui Fiorello, Matt Damon e Jude Law ballano sulle note de “Tu vuò fà l’americano”.