Addio a Roberto Brunetti, attore noto come “Er Patata” diventato famoso per aver ricoperto alcuni ruoli in commedie come quelle di Pieraccioni e Neri Parenti. Suo anche un ruolo nella pellicola Romanzo Criminale, uno degli ultimi lavori in tv. L’attore è venuto a mancare probabilmente il 3 giugno: la compagna e alcuni conoscenti non riuscivano più a mettersi in contatto con lui e per questo motivo hanno allertato i soccorsi e le forze dell’ordine. L’uomo è stato trovato senza vita nella sua abitazione nei pressi di piazza Bologna in Roma.
Nato a Roma nel 1967, Brunetti è diventato noto per alcune commedie di grande successo di fine anni novanta. La prima è del 1997, Fuochi d’Artificio di Leonardo Pieraccioni. Grande successo anche per Paparazzi del 1998 di Neri Parenti. Ha poi lavorato in pellicole più impegnative, come Fatti della banda della Magliana del 2005 e Romanzo Criminale.Dal 2012, anno di uscita nelle sale di Il Rosso e il Blu non è più apparso sul grande schermo, iniziando a lavorare come pescivendolo a Roma.
Roberto Brunetti e la pescheria
Nel 2017, Roberto Brunetti era stato arrestato con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti. L’attore era stato trovato in possesso di un chilo di hashish un chilo di marijuana. Dopo la convalida del fermo, il magistrato aveva accolto la richiesta del pm e disposto gli arresti domiciliari. Da lì era iniziato un periodo molto difficile per “Er Patata”. Dopo aver scontato la pena, l’attore aveva aperto una pescheria a Roma, che però non aveva dato i frutti sperati. Dopo la pandemia, Brunetti aveva chiuso l’attività, come raccontato a Domenica Live: “La pescheria? Non si lavora, la crisi, depressione, la bambina cresceva, poi mi sono rotto un braccio, la gamba, ho fatto la protesi e ho dovuto chiudere la pescheria”
La scelta di cominciare un nuovo lavoro, aprendo un’attività, era arrivata dopo che nel mondo del cinema faticavano ad arrivare lavori. L’attore aveva raccontato: “È un mestiere che già conoscevo. Anche nel cinema c’è crisi e mi sono detto: perché non reinventarsi”.