Una telecamera su Gaza, in grado di punire chi si schiera contro Hamas, di controllare il dissenso e di soffocare le opinioni differenti. A gestire questa attività è il Gss di Hamas, uno dei servizi di sicurezza del movimento. A guidarlo è Yahya Sinwar, che viene descritto come un dirigente intransigente. Proprio lui scova le spie e i collaborazionisti, oltre ad ostacolare chiunque cerchi di mettere i bastoni tra le ruote al partito stesso. I documenti sono stati consegnati dagli israeliani al New York Times e parlano di un’importante morsa da parte dei militari sulla popolazione di Gaza.
Tali documenti sono riferiti al periodo 2016-2023 e mostrano una sessantina di schede compilate dai funzionari: queste sono state stilate per poi essere mostrate allo stesso Sinwar. Sono quasi mille, come spiega il Corriere della Sera, gli agenti che in questi anni hanno monitorato le persone poco allineate con Hamas. Tali individui, ritenuti a rischio, sono stati seguiti e attenzionati a ogni ora del giorno e della notte. Spesso si trattava di persone che avevano manifestato contro Hamas, cercato informazioni in merito a gruppi “concorrenti” o espresso dissenso.
Dove si trova Sinwar, leader di Hamas
Come spiegato dal New York Times, le fonti israeliane che hanno dato informazioni al quotidiano statunitense, parlando del cuore della macchina repressiva si riferiscono proprio a Sinwar. Sarebbe infatti lui, il leader del Gss di Hamas, al centro di tutto: attraverso lui passerebbero le indagini e le numerose ricostruzioni dei funzionari. Proprio Sinwar, secondo quanto spiega il Corriere della Sera, non sarebbe nascosto a Rafah ma a Khan Younis, che conosce alla perfezione, essendovi nato. Gli israeliani hanno spiegato di essere stati molto vicini alla cattura del leader, mentre secondo alcuni specialisti esisterebbe un centro di comando, definito «stanza 6», dal quale avrebbe diretto la resistenza. Sinwar, a febbraio, è comparso in un video: si trovava in un cunicolo, illuminato con torce, insieme a moglie e figli.