Chi è stato vaccinato in Europa? Facciamo un confronto fra l’Italia e le principali nazioni del Vecchio Continente, per cercare di capire a chi è stata data priorità. Partiamo dal nostro Paese, che a partire dallo scorso 31 dicembre è partito con la vaccinazione in massa dei dipendenti sanitari (qui l’ultimo bollettino aggiornato), passando poi agli ospiti delle residenze per anziani. Quando è giunto nel Belpaese anche AstraZeneca, protagonista di continue polemiche nelle ultime settimane, si è passati quindi al personale scolastico e alle forze armate, e nel contempo è partita la vaccinazione degli over 80.



In attesa che quest’ultima categoria si saturi (al momento siamo a quasi quota 4 milioni di vaccinazioni), alcune regioni hanno fatto scattare la vaccinazione degli over 70, dopo di che toccherà agli over 60 e via discorrendo. La Germania ha invece proceduto in maniera differente, partendo da un primo gruppo composto da over 80, ospiti e dipendenti delle case di riposo, i lavoratori di posti ad alto rischio contagio, come ad esempio terapie intensive e pronto soccorso, e il personale vaccinante.



CHI È STATO VACCINATO IN EUROPA? LE NAZIONI A CONFRONTO. IN ITALIA…

Si è quindi proseguito con gli over 70, i trapiantati, i malati oncologiche e con altre patologie gravi, per poi passare ai 60enni, persone con malattie soprattutto autoimmuni, ma anche personale scolastico non vaccinato in precedenza, chi lavora nelle vendite al dettaglio e via discorrendo. Nei vari gruppi si sono poi creato delle sorti di sottocategorie, in cui si è data priorità ai più anziani, con le responsabilità delle vaccinazioni affidati ai vari Lander, le regioni. La Francia ha agito più o meno come Germania e Italia, anche se ha dato maggiore priorità alla fascia di età e alle patologie. Si è così partiti con la somministrazione delle dosi agli over 70, quindi gli ospiti delle case di riposo, le persone a rischio come i trapiantati, malati oncologici e via discorrendo, i disabili, la fascia 50-69 con una o più comorbidità, e via via tutti gli altri. La Spagna è partita invece con le Rsa, il personale sanitario, i malati e i caregiver, e le varie fasce di età, dagli over 80 in giù, in linea quindi con il piano vaccinale italiano. Infine il Regno Unito, che ricordiamo, è fuori dall’Unione Europea, e che ha puntato tutto sulla somministrazione di una prima dose massiccia, ritardando così il richiamo. Anche oltre Manica si è partiti dalle Rsa, quindi dai dipendenti sanitari, gli over 70, gli under 70 a rischio a via discorrendo. Come scrive Youtrend, si può quindi concludere che in generale le nazioni principali dell’Europa sono partite dalle Rsa, dai dipendenti degli ospedali e dai più anziani. L’unica differenza sostanziale fra l’Italia e il resto del Vecchio Continente è stata la scelta nel nostro Paese di vaccinare i docenti universitari, cosa invece non avvenuta in altre nazioni.

Leggi anche

Sebastiano Visintin contro Claudio Sterpin/ Guerra sui messaggi in codice con Liliana Resinovich, "Falsità"