Tenzing Norgay, le prime scalate con la British Everest Expedition

L’alpinismo è una disciplina sportiva tanto estrema quanto suggestiva; la contesa tra uomo e natura in questo campo si dissolve quando anche la vetta più ostica viene “conquistata”. Un pioniere del settore, se non icona dell’ambito, è senza dubbio Tenzing Norgay. All’anagrafe Namgyal Wangdi, di origini nepalesi-indiane, è stato tra i più rivoluzionari e coraggiosi alpinisti che la storia abbia mai conosciuto. Anche dopo la sua morte – il 9 maggio del 1986 – il suo nome continua ad essere da esempio per chi vive a pieno questa disciplina.



Tenzing Norgay è nato a Solu Khumbu nel 1914 e fin da giovanissimo inizia a coltivare la passione per l’alpinismo. A soli 21 partecipa alla sua prima spedizione: la British Everest Expedition, guidato dal veterano Eric Shipton. L’impresa di raggiungere la vetta del monte Everest si fermò a quota 7 mila metri ma già in quell’occasione furono evidenti le qualità pratiche e fisiche dello scalatore. Appena un anno dopo supera il precedente record con la vetta del Kabru Nord, raggiungendo oltre 7300 metri.



Tenzing Norgay, la storica ascensione del monte Everest nel ’53

Nel 1936 è nuovamente la volta del monte Everest; Tenzing Norgay collabora nuovamente con la squadra di Eric Shipton ma la vetta risulta ancora irraggiungibile. Stessa sorte l’anno successivo con L’Himalaya; l’impresa sfumò unicamente per qualche centinaia di metri. Nonostante i tentativi precedenti non avessero portato a conquistare la vetta tanto ambita, negli anni a seguire Tenzing Norgay non si perderà d’animo e tenterà più di una volta di primeggiare sul tetto dell’Everest. Nel ’38 riuscirà a superare il suo record personale raggiungendo ben 8300 metri di altitudine.



Le imprese di Tenzing Norgay non si focalizzano unicamente sul versante tibetano; le sue scalate andranno avanti fino ai primi anni sessanta conquistando alcune delle vette più pericolose del mondo. Dal Nanda Devi al Banderpurch; scriverà però la storia con l’impresa compiuta con la compagnia svizzera di René Dittert raggiungendo l’altura di 8600 metri rischiando quasi la vita sul monte Everest. Per quanto concerne le curiosità di carattere sentimentale sul compianto alpinista, si sposò la prima volta a soli 19 anni ed ebbe due figli. Dopo la scomparsa della prima moglie ha anche avuto un secondo matrimonio nel 1939 con la cugina della consorte deceduta l’anno precedente.