Tina Montinaro era sposata con Antonio Montinaro da cinque anni quando il marito fu ucciso: era il 23 maggio 1992 e con lui persero la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Quasi 32 anni dopo, la vedova non si arrende: gira l’Italia e parla dell’esempio del marito, dei giudici e di tutti coloro che hanno dato la propria vita per la giustizia. La sua testimonianza ha un solo scopo: far conoscere cosa sia davvero la mafia e quanto valessero le vite perse per combatterla. Per questo motivo continua a non arrendersi, anche dopo più di trent’anni, e a portare il suo esempio e quello di suo marito da Nord a Sud, parlando ai ragazzi, a coloro che in mano hanno il futuro.



Intervistata da Rainews, pochi giorni prima dell’anniversario della morte di Antonio Montinaro, la moglie Tina spiega: “Per noi adulti questa pagina buia della storia italiana e siciliana rappresenta una parte della nostra vita, un evento che ricordiamo e che ci ha segnato e cambiato. Non è lo stesso per le nuove generazioni. Per un ragazzo di vent’anni, la strage di Capaci è una pagina di storia, un evento del passato, di cui non ha memoria viva”. È questo il motivo per cui instancabilmente, da più di tre decenni, viaggia per far conoscere la storia del poliziotto ucciso insieme a Falcone.



Tina Montinaro, una vita spesa per ricordare il marito

Tina moglie di Antonio Montinaro, viaggia costantemente e gira nelle scuole per parlare di quanto accaduto: vuole che la memoria sia viva e vegeta, che rappresenti un qualcosa non soltanto da ricordare, ma da vivere. Secondo la vedova del caposcorta di Falcone, infatti “se vogliamo che questa memoria lasci un segno anche nei più giovani, non possiamo limitarci a organizzare manifestazioni di facciata alle quali ragazzi e bambini prendono parte così come potrebbero partecipare a una lezione di scuola”. A detta di Tina “serve il contributo attivo di tutti, serve una memoria che sia carica delle emozioni che possono trasmettere per primi coloro che hanno vissuto quei momenti”.



Per raccontare la sua storia e quella di suo marito, Tina Montinaro ha scritto anche un libro nel 2023: si chiama “Non ci avete fatto niente”. Nel testo parla proprio della morte del marito, il caposcorta di Giovanni Falcone, che fu ucciso insieme al giudice nella Strage di Capaci del 23 maggio 1992. Il poliziotto chiese espressamente di essere trasferito a Palermo per combattere la mafia: dedicò la sua intera esistenza – giovanissima – a questo. E proprio in Sicilia conobbe Tina.

Antonio e Tina Montinaro: i figli del caposcorta di Falcone…

Nonostante fosse giovanissima al momento della morte del marito Antonio Montinaro, Tina aveva già due figli con il poliziotto: Gaetano e Giovanni. Lei ne parla come “due uomini” ai quali ha dovuto fare anche da padre, nonostante proprio per via dell’impegno preso abbia spesso passato giorni e settimane lontana da casa. Proprio per questo motivo Giovanni, il più piccolo, dice spesso: “Noi non siamo orfani di padre ma anche di madre”. Questo perché moglie di Antonio Montinaro ha speso la propria vita per parlare di mafia nelle scuole e spesso è stata lontana da quei figli avuti con l’amore della sua vita.