Venerus, il duetto con Loredana Bertè con “Ragazzo mio” al Festival di Sanremo 2024
Venerus è tra gli ospiti del Festival di Sanremo 2024 nella serata dei duetti e delle cover. Il cantautore sarà in duetto con Loredana Bertè sulle note di “Ragazzo mio”, brano portato al successo da Luigi Tenco. Una bella occasione per il cantautore Andrea Venerus, classe 1992, conosciuto con il nome d’arte di Venerus. Originario di San Siro, Andrea ha capito sin da subito di voler trasformare la passione per la musica in un lavoro. “Suonare per me è sempre significato ‘palco’, da prima ancora che prendessi in mano uno strumento. Da che ho memoria sono stato attirato da quel non-luogo dove interiorità e condivisione si incontrano. Crescendo questa fascinazione si è trasformata in vita e non è un caso se il mio amore mi ha portato a cercare sempre di più musica ‘viva’” ha detto il cantautore che, grazie a Loredana Bertè, calcherà per la prima volta il palcoscenico del Teatro Ariston di Sanremo nella serate delle cover e duetti.
Ma chi è Venerus? Da San Siro a Londra. Inizia così la carriera artistica di Andrea Venerus che, a soli 18 anni, decide di trasferirsi in Inghilterra dove comincia ad esibirsi dal vivo. Per cinque anni vive a Londra frequentando i locali di Brixton e Notting Hill. Poi la scelta di tornare in Italia, per la precisione a Roma, dove pubblica il suo primo album.
Venerus e la musica: “Non ho un processo creativo standard”
Le canzoni di Venerus sono profondamente emotive, una sorta di catarsi per l’autore che a Il giornale della musica ha raccontato: “adesso, sento di essere molto più vicino a una dimensione da cantautore, ma nella ricerca di me stesso, così come in quella musicale, cerco continuamente di allargare i confini. Ho scoperto un pozzo molto ricco legato alla scrittura: dedicandomi ai testi, sblocco delle parti interiori di me”. Non solo, il cantautore ha anche raccontato come nasce una sua canzone: “non ho un processo creativo standard: cerco sempre di codificarlo, ma non riesco. Sicuramente, però, posso dire che provo a “seminare” di continuo e poi a raccogliere i frutti mentre scrivo. Il seme può essere un incontro, un libro, un film, un viaggio, qualcosa che ho sentito. Mi predispongo attivamente a essere sensibile, poi il resto è un mistero”.
Nei suoi brani si parla spesso di donne, una scelta non causale che il cantautore ha spiegato così: “nei miei brani emerge sempre il mio punto di vista personale su qualsiasi cosa. Quindi, non so se io, descrivendo relazioni o i miei incontri con le donne, riesco a farlo nel modo corretto. Però, so che esiste un modo dignitoso di farlo che si basa, fondamentalmente, sul rispetto che hai per l’altra persona. Io penso di avere questa consapevolezza che poi si riflette sui miei testi”.