Yvone Girardello, la donna che ha “visto crescere” l’aviazione italiana come assistente di volo
Determinati ruoli che riguardano la quotidianità, soprattutto quando si tratta di mestieri e attività, ormai vengono quasi dati per scontati. Eppure alcuni di essi non hanno una genesi difficile da reperire, con un impatto nella società che può quasi dirsi recente. Un esempio di tale aspetto è rappresentato dalla figura di Yvonne Girardello; il suo nome non è legato a particolari imprese artistiche o professionali, ma per un valore forse altrettanto iconico dal punto di vista simbolico. La donna, che di recente ha compiuto 100 anni, è infatti la prima assistente di volo della storia italiana.
Yvone Girardello può dunque vantare l’onore di aver visto nascere il servizio di aviazione, nell’ambito del trasporto pubblico, e di averne vissuto la crescita, le novità, i miglioramenti, a ridosso di un’intera vita. L’ultimo volo della donna risale al 2019, all’età di 96 anni. “Non ho mai avuto paura di volare“, queste la parole della storica assistente di volo in occasione di quell’ultimo viaggio in alta quota. Potrebbe sembrare una dichiarazione banale, ma se proiettata all’incertezza dell’epoca assume tutto un altro valore.
Yvone Girardello, l’impegno sociale per la città di Venezia
Proprio in riferimento alla paura di volare, Yvonne Girardello aveva raccontato in passato come da piccola avesse invece particolare timore di questa tipologia di mezzo. Nata a Venezia nel 1923, forse non aveva immaginato che la sua seconda dimora per un’intera vita sarebbero stati proprio gli aerei. Come riporta il portale VeneziaRadioTv, il primo volo di Yvone Girardello avvenne negli anni quarante per l’azienda americana Douglas Aircraft Company. Prima di passare ad Alitalia e di concludere proprio con l’azienda la sua longeva carriera, la donna ha effettuato il suo primo volo effettivo come hostess proprio sulla sua città, Venezia, a bordo di un aereo acrobatico.
Il nome di Yvone Girardello non è però legato unicamente al contesto dell’aviazione. La donna è sempre stata in prima linea per questioni di politica-sociale, soprattutto in riferimento alla sua amata Venezia. Molti ricordano ciò che accadde nel 1966, in occasione della terribile alluvione che colpì la città che le ha dato i natali. L’ex assistente di volo partecipò a diversi incontri e proteste di sensibilizzazione contro i rischi dovuti allo sviluppo dell’area industriale di Porto Marghera. Grazie anche al suo contributo di denuncia due anni dopo nacque un vero e proprio movimento che univa studenti e cittadini, Il Fronte per la difesa di Venezia e della sua laguna.