La storia di Giovanbattista Cutolo – chiamato da tutti gli amici e i conoscenti ‘Giogiò’ – è diventata, com’è giusto che sia, famosissima sia per l’assurdità che ha portato alla morte del giovane musicista napoletano, che per la risonanza che sua madre Daniela Di Maggio gli ha voluto dare: famose le sue tantissime interviste, la consegna della Medaglia al valor civile e più di tutto l’accorata lettera che ha portato sul palco di Sanremo a febbraio, dedicata a quel Giovanbattista Cutolo che in quel momento si sarebbe dovuto trovare seduto in quel teatro tra i fiati dell’orchestra sinfonica sanremese.
Ancora una volta, oggi, Daniela Di Maggio tornerà a parlare del suo Giogiò nello studio di Domenica In forse per commentare la recente condanna inflitta contro il killer – un 17enne già noto agli inquirenti per la sua vicinanza alla malavita napoletana – oppure per ricordare ancora con il cuore in mano Giovanbattista Cutolo in un giorno che per lei sarebbe stato speciale: la festa della mamma. D’altronde è chiaro che nonostante la vicenda processuale si sia (quasi) conclusa Daniela Di Maggio non vuole e non può dimenticare suo figlio, tanto da farsi portavoce di una legge che porti il suo nome e che garantisca il carcere a chi compie efferati omicidi come quello che l’ha visto involontariamente coinvolto.
Cosa è successo a Giovanbattista Cutolo: dal litigio per lo scooter ai colpi di pistola
Anche se, come abbiamo già detto, quanto accaduto a Giovanbattista Cutolo è ormai noto a chiunque, vogliamo tornare a quel 31 agosto del 2023 quando dopo l’ennesima prova con l’orchestra Scarlatti Young il giovane 24enne raggiunse alcuni amici in Piazza del Municipio a Napoli per una festa di compleanno. Una serata come tante, tantissime, altre che ha portato il gruppo di amici prima a mangiare un papino e poi nei pressi di un locale della zona: è in questo momento che Giovanbattista Cutolo ha incrociato per la prima volta il suo killer 17enne, anche lui in compagnia di amici.
Tra i gruppetti è scoppiato un piccolo litigio – parrebbe per uno scooter parcheggiato male -, volano alcune parole ma la situazione si risolve velocemente e i gruppi si separano. Questo, almeno, fino a notte inoltrata quando il gruppo del 17enne torna sui suoi passi e prende di mira Giovanbattista Cutolo: insultano un suo amico, gli scoppiano una bustina di maionese sulla testa e Giogiò con coraggio si alza e chiede che li lascino in pace. Non è servito a nulla, se non a far arrabbiare ancora di più il 17enne e i suoi amici che afferrano uno sgabello e glielo scaraventano in faccia.
Tutto degenera rapidamente, il 17enne estrae una pistola e spara tre colpi (lui dice di averlo fatto senza puntare direttamente nessuno) ferendo mortalmente Giovanbattista Cutolo due volte nel petto e una alla spalla. Le indagini ben presto hanno portato all’arresto del 17enne e per lui si è aperto un lungo processo che solo lo scorso marzo ha portato alla sua condanna a 20 anni di carcere.