Monica Vitti, dal teatro di Molière ai primi impegni cinematografici
Il patrimonio cinematografico italiano è senza alcun dubbio ricco di esempi e di figure inestimabili, colmo di personaggi che hanno rivoluzionato il settore al punto da essere ancora oggi un modello da seguire. A suo modo, del tutto unico, Monica Vitti non può essere esclusa dal novero di chi ha fatto del cinema e del teatro il suo mondo lasciando una firma indelebile e rivoluzionaria. Nata a Roma nel 1931, con la sua verve e attitudine istrionica si è fatta largo nella scena cinematografica per quasi 50 anni. L’attrice è scomparsa nel febbraio del 2022 a 90 anni; da anni era affetta da demenza da corpi di Lewy.
Monica Vitti è stata precoce nel mette in mostra il suo talento, muovendo i primi passi nell’ambito della recitazione a soli 14 anni. Dopo aver ultimato gli studi a Roma presso l’Accademia nazionale d’Arte drammatica nel ’53 ottiene i suoi primi ruolo capaci di immortalare con largo anticipo il successo che guadagnerà negli anni a seguire. Tra Shakespeare e Molière incanta il pubblico teatrale prima di ottenere negli anni ’60 la ribalta anche nel mondo del cinema. Proprio nella seconda metà di tale decennio verrà considerata una vera e propria icona della comicità italiana sul grande schermo, prestigio unico vista la dominanza delle figure maschili in tale settore. Al fianco di Vittorio Gassman, Tognazzi e Alberto Sordi darà vita a pellicole ancora oggi considerate iconiche: da La ragazza con la pistola a Ti ho sposato per Allegria, passando per Ninì Tirabusciò, la donna che inventò la mossa.
Monica Vitti, il Leone d’oro alla carriera e il grande amore per Roberto Russo
Il culmine della carriera di Monica Vitti è da collocare tra la seconda metà degli anni ’80 e i primi anni del decennio successivo. Nel 1990 si cimenta nel ruolo di regista e sceneggiatrice con Scandalo segreto, prima di ricevere alla Mostra del cinema Venezia il Leone d’oro alla carriera nel 1995. Da quel momento i suoi impegni e uscite pubbliche saranno sempre più sporadiche, un po’ per l’avanzare degli anni ma soprattutto per il degenerare delle malattia. Ad una vita professionale così ricca non è mancata anche una discreta ricchezza sentimentale, come dimostrato dagli aneddoti sulla sua vita privata.
Tre sono state le grandi storie d’amore di Monica Vitti che l’hanno accompagnata nel corso della sua longeva e iconica carriera. La prima fiamma dell’attrice è stato il regista Michelangelo Antonioni, con il quale ha avuto una relazione durata 4 anni. Dopo una breve liaison con il fotografo Carlo di Palma incontra però quello che sarà considerato il più grande amore della sua vita, Roberto Russo. Conosciuto a ridosso degli anni ’80, i due si sono uniti in matrimonio nel 2000 dopo ben 17 anni di fidanzamento. Quest’ultimo sarà al suo fianco soprattutto nei momenti più tragici della malattia, accudendola fino all’ultimo respiro.