Chi ha contratto il covid ed è guarito, è protetto fino a due anni. E’ questo quanto emerge da uno studio realizzato da parte dell’Asst Ovest Milanese, a cui capo del dipartimento medico vi è l’internista Antonino Mazzone. La protezione da covid deriva dagli anticorpi ma soprattutto dalle cellule T della memoria, che riescono a riconoscere nel tempo il covid, mantenendo così una risposta antivirale “senza differenze significative” rispetto ai vaccinati. Mazzone, intervistato dall’Adnkronos, invita a “riflettere sugli errori fatti per migliorare la scienza e mirare meglio le vaccinazioni”.



Secondo il medico: “I risultati confermano ciò che abbiamo sostenuto più volte: bisognava aspettare a vaccinare chi aveva già avuto l’infezione”. La ricerca ha misurato la reattività dei linfociti T della memorie nelle persone non vaccinate ma che hanno contratto il virus del covid fino a due anni prima, e anche negli asintomatici completamente vaccinati, ed ha concluso che “sebbene su una dimensione di campione limitata, le risposte coordinate, cellulari e umorali (anticorpi, ndr) sono rilevabili nei convalescenti fino a 2 anni dopo l’infezione”. Dall’indagine risulta che “i non vaccinati e i vaccinati hanno la stessa risposta immunitaria”.



COVID, STUDIO SULLA PROTEZIONE: “MEMORIE IMMUNITARIE NEL MEDIO E LUNGO TERMINE”

Gli autori dello studio aggiungono: “Questo studio evidenzia che i soggetti immunocompetenti con pregressa infezione da Sars-CoV-2 sviluppano e mantengono nel medio-lungo termine risposte di memoria immunitaria cellulare e umorale. I tassi di reattività delle cellule T e di positività anticorpale non differiscono significativamente da quelli osservati nei vaccinati, confermando e ampliando evidenze recenti” secondo cui le “risposte delle cellule T” sono “altrettanto elevate a seguito di infezione o vaccinazione”.



Mazzone, già due anni fa (a maggio del 2021), aveva firmato una Research Letter su ‘Jama Internal Medicine’, sottolineando che a distanza di un anno il tasso di reinfezione nei guariti da covid era inferiore all’1 per cento, dati che sono stati poi confermati anche su The Lancet, il giornale più autorevole al mondo per quanto riguarda scienza e salute. “Questo studio – concludono i ricercatori – estende ulteriormente, fino a 2 anni, l’evidenza da noi prodotta in precedenza sulla protezione offerta dall’immunità acquisita naturalmente”.