Nel 150enario della nascita del nostro grande inventore bolognese Guglielmo Marconi, non può che tornarci alla mente la vecchia (vecchissima) diatriba che coinvolse i ‘colleghi’ Nikola Tesla e Thomas Edison su chi tra loro ha inventato e brevettato per primo la radio: un dibattito, appunto, che affonda le sue radici a quel 1896 in cui l’inventore bolognese presentò il rivoluzionario brevetto, facendo infuriare il fisico croato, e che non si è mai veramente risolto. Ad oggi la radio è più o meno unanimemente attribuita al genio di Marconi, ma sono ancora molti a sostenere che Tesla fu depredato dalle sue idee, in una sfortuna che l’ha accompagnato per tutta la vita.
Facendo un piccolo (ma neanche tanto) passo indietro a quegli anni, va ricordato che erano moltissimi i fisici e gli inventori che, in ogni parte del mondo, stavano cercando di perfezionare la comunicazione senza fili: sia Marconi, che Edison, che Tesla (e anche il dimenticato russo Aleksandr Stepanovič Popov) arrivarono più o meno allo stesso risultato nello stesso momento, mettendo a punto l’antenato della radio, che altro non era se non un telegrafo in grado di raggiungere distanze maggiori, senza cavi.
Chi ha inventato la radio? La secolare diatriba da Marconi, Tesla ed Edison: il mistero resta chi ha depositato il primo brevetto
Per un semplice scherzo del destino, il primo a creare qualcosa che ricordasse una radio fu l’americano Edison, che studiava la comunicazione senza fili già dal 1887 e brevettò l’apparecchio nel 1891; mentre sia Tesla che Marconi ci arrivarono solo 5 anni più tardi, in quel già citato 1896 e Popov rivendicò di aver creato un ricevitore a coherer del tutto simile alla radio marconiana tra il 1894 e il 1895. Ma la domanda che tutti si pongono è chi ha inventato la radio? Ora, la narrazione classica vuole che l’unica differenza tra i due fu la rapidità con cui il bolognese riuscì a presentare il suo brevetto, ma in realtà il collega serbo lo fece più di un anno dopo, nel 1987 (mettendo a punto, peraltro, l’intero sistema telegrafico degli Stati Uniti) e il russo riuscì a perfezionare la sua radio solamente nel 1898 quando riuscì a trasmettere un messaggio da una base navale ad una nave in mare.
Nonostante l’evidente ritardo, quando Marconi si presentò con la ‘sua’ radio in un ufficio brevetti inglese (dato che in Italia nessuno gli diede ascolto) Tesla andò su tutte le furie, dando il via ad una vera e propria guerra legale per farsi riconoscere i suoi meriti. Nessuno gli ha mai dato veramente ascolto e (nel frattempo) a Marconi è stato conferito il Nobel per la Fisica proprio per la sua radio; nel 1943, poi, si è messa in messo la Corte Suprema degli Stati Uniti, che ha dichiarato ufficialmente (ma solo sul territorio americano) Tesla come inventore dell’apparecchio, mentre poi nel ’91 una sentenza inglese ha (ri)conferito la paternità del brevetto al nostro inventore oggi 150enne.