Chi ha tradito Silvia Romano? Afferma di saperlo, e di averlo anche già comunicato a chi di dovere (familiari e inquirenti) Lilian Sora, la fondatrice di Africa Milele: è la Onlus con cui la volontaria milanese collaborava. Rapita nel novembre 2018, è stata finalmente liberata pochi giorni fa e tornata a casa: sulla sua vicenda si è già detto molto e tanto ancora si dirà, a cominciare da quella sua conversione all’Islam e alla sua presunta gravidanza. Intanto la Sora ha voluto specificare, in un’intervista rilasciata a Repubblica, di aver fatto le sue personali indagini: “Non per cercare di liberare Silvia, ma per capire cosa fosse successo. E penso di averlo scoperto”. Una delle accuse mosse alla Onlus è quella di aver lasciato la Romano (e non solo) in balia degli eventi in un Paese difficile, ma la fondatrice si è difesa anche da questo: sostiene infatti che la sicurezza a Chakama, dove la volontaria è stata rapita, c’era e che lei lo sapeva.



CHI HA TRADITO SILVIA ROMANO? PARLA LA FONDATRICE DELLA ONLUS

“La protagonista ora è Silvia e risponderà lei, sono sicura” ha detto la Sora, che ha già confidato come alcuni volontari le siano arrivate parole carine da parte della milanese. Riguardo la conversione all’Islam di Silvia, una delle cause per cui – si dice – la famiglia ha preso le distanze da Africa Milele, la fondatrice dice di essersi lei stessa avvicinata all’Islam: “Non ho mai conosciuto suo papà mentre la mamma non sapeva nemmeno dove Silvia si trovasse esattamente in Kenya”. Dice di non aver nemmeno scambiato i numeri di telefono e che questo è strano, ma che con i genitori dovrà assolutamente parlare e che qualunque cosa facesse le piovevano accuse: “Se stavo zitta per rispettare il loro dolore dicevano che me ne infischiavo, se parlavo mi dicevano di rispettare il silenzio per le indagini”. Lilian Sora è un fiume in pieno nel corso dell’intervista, e parla anche della modalità in cui Silvia è stata sequestrata.



“Non abbiamo mai pensato all’ipotesi del rapimento o dell’assalto violento” e lo dice perché conosce quel villaggio e la sua gente, sostenendo che capiremmo anche noi con le sue informazioni. “Quando Silvia è stata rapita, a Chakama erano in servizio ben due guardiani” e dunque le sue parole lascerebbero intendere che sia successo altro. Lilian ha proseguito nella sua spiegazione: “Con i volontari dorme sempre il guardiano Masai, il giorno che incontrai Silvia a Malindi ero con le mie figlie e lei è andata a Chakama con il matato, l’autobus di linea, insieme a Irene. La quale ha introdotto la Romano nel villaggio da cui poi è stata rapita: “Non ci saremmo mai aspettati quello che è successo”. Ha poi raccontato la conoscenza con Silvia, il contatto tramite la pagina Facebook, il periodo che lei aveva fatto a Liconi – sulla costa: “Quella è zona rossa, non è Chakama. Non sapeva che l’aspettava un’Africa diversa, un’Africa rurale non ancora rovinata dal turismo, la vera Africa”.

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