Quando si entra in contatto con una persona positiva al Covid, si diventa contatti a rischio, ma bisogna fare una distinzione tra quelli ad alto rischio e quelli a basso rischio. A fare chiarezza sulle nuove regole sulla quarantena introdotte dal nuovo decreto Covid è la circolare del ministero della Salute, anche perché spiega tale distinzione. Siete contatti stretti a basso rischio, tenendo conto delle indicazioni del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, se avete avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso Covid ad una distanza inferiore ai 2 metri e per meno di 15 minuti; una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (come aula, sala riunioni, sala d’attesa) o che ha viaggiato con un caso Covid per meno di 15 minuti; passeggeri e equipaggio di un volo in cui era presente un caso Covid, fatta eccezione per i passeggeri seduti entro due posti in qualsiasi direzione rispetto al caso Covid, compagni di viaggio e personale addetto alla sezione dell’aereo/treno dove il caso indice era seduto, che invece restano classificati contatti ad alto rischio.



Si definisce tale anche un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta al caso risultato positivo o personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso Covid-19, provvisto di dispositivo di protezione individuale raccomandato. Cosa fare se si è un contatto a basso rischio? Se sono state indossate mascherine chirurgiche o FFP2, non serve la quarantena, vanno mantenute le comuni precauzioni igienico-sanitarie. Ma se le mascherine non sono state usate, serve la sorveglianza passiva.



CHI SONO CONTATTI AD ALTO RISCHIO E COSA FARE

I contatti stretti ad alto rischio sono, invece, non vaccinati o soggetti che non hanno completato il ciclo vaccinale primario o che hanno completato il ciclo vaccinale primario da meno di 14 giorni. In tal caso resta la misura della quarantena di 10 giorni dall’esposizione, al termine della quale bisogna eseguire test molecolare o antigenico, che deve risultare negativo. Ma lo sono anche soggetti che hanno completato il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni, e che hanno tuttora in corso di validità il green pass, se asintomatici. In questo caso la quarantena ha durata di 5 giorni, se al termine di tale periodo risulti effettuato un test molecolare o antigenico con risultato negativo.



Si definiscono contatti stretti ad alto rischio anche gli asintomatici che hanno ricevuto booster, hanno completato il ciclo vaccinale primario nei 120 giorni precedenti, sono guariti nei 120 giorni precedenti. In tal caso niente quarantena, ma c’è l’obbligo di indossare mascherine FFP2 per almeno 10 giorni dall’ultima esposizione al caso. Questo periodo di auto-sorveglianza finisce al giorno 5. Bisogna sottoporsi ad un test rapido o molecolare alla prima comparsa dei sintomi, invece se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto. Per quanto riguarda, invece, gli operatori sanitari, questi devono eseguire tamponi ogni giorno fino al quinto giorno dall’ultimo contatto con un soggetto contagiato.