Da anni apprezziamo le gesta musicali di due fratelli che indubbiamente, con stili differenti, hanno scritto pagine indelebili della musica italiano. Stiamo parlando di Luciano e Marco Ligabue, il primo affermatosi come cantautore e il secondo più come musicista dotato di un talento smisurato. Non molti sanno che la passione artistica di entrambi può essere ricondotta all’influenza dei genitori, Rina e Giovanni, anche loro protagonisti della scena musicale.



Rina e Giovanni, genitori di Marco Ligabue e Luciano, vantano la paternità di un progetto che è valso come trampolino di lancio per alcuni degli artisti più iconici della scena musicale italiana. Si tratta della Balera Tropical, non acquistata direttamente dai genitori di Marco e Luciano Ligabue ma gestita dal padre proprio per renderla una sorta di tempio della musica italiana.



Marco LIgabue, il ruolo dei genitori nel mondo della musica con la ‘Balera Tropical’

“E’ stato incredibile come papà e il suo socio andarono a Zocca per ingaggiare un ancora sconosciuto Vasco Rossi per venire la domenica pomeriggio a mettere i dischi nel locale dei miei genitori”. Questo il racconto di Marco Ligabue – in un’intervista del passato rilasciata per RaiNews 24. a proposito dei genitori e in particolare dell’idea di suo padre con la gestione della Balera Tropical. Ma non solo il rocker si è fatto le ossa nel locale; da lì sono passati Ivan Graziani, Jimmy Fontana, I Pooh e tanti altri veterani della musica italiana.



A proposito di Rina e Giovanni, genitori di Marco e Luciano Ligabue, un momento decisamente nefasto è stato la prematura e triste scomparsa del loro padre. Proprio il musicista, nel libro “Pioggia di stelle”, ha raccontato con parole eloquenti il dolore percepito. “Diceva che dopo i 70 anni ogni anno è regalato, è morto dopo averne compiuti 71. Un tumore all’intestino, quattro mesi dopo la diagnosi… Ci siamo parlati più in quei mesi che in tutta la vita; lui era Ariete, io Pesci, faceva fatica a capire questo figlio che parlava poco, non capiva nemmeno cosa volesse dire essere timido…”.