Chi sono gli attentatori dell’11 settembre 2001? Una domanda che, a distanza di 21 anni da quella tragica data, può contare su una risposta certa. La mente dell’attentato fu l’organizzazione terroristica Al Qaida, capitanata dal fondamentalista Osama Bin Laden, divenuto noto negli anni della guerra contro l’URSS in Afghanistan. Furono in tutto 19 i jihadisti che eseguirono l’attacco, suddivisi in tre team da 5 persone e uno da quattro: 15 sono sauditi, due emiratini, uno egiziano e uno libanese. I terroristi che si occuparono materialmente di dirottare l’aereo erano stati formati nell’aviazione negli USA.
Ma qual è il movente alla base del gesto compiuto dagli attentatori dell’11 settembre, nel quale peraltro questi kamikaze hanno abbracciato volontariamente la morte? La motivazione è da ricercare nel coinvolgimento degli Usa in conflitti contro i musulmani, oltre al suo sostegno a Israele. Tuttavia, alle spalle di Al Qaida c’era un regista superiore, che risponde al nome di Khalid Cheik Mohammed, tratto in arresto negli anni successivi all’attentato.
ATTENTATORI 11 SETTEMBRE 2001, CHI SONO? IL RUOLO DI MOHAMMED
Questa figura, purtroppo, può essere tranquillamente inclusa nel novero degli attentatori dell’11 settembre 2001, pur non avendo avuto alcun ruolo materiale in quella drammatica giornata. Come ricorda “La Repubblica”, Mohammed figurava già nel 1996 tra le persone incriminate per un piano messo a punto nelle Filippine con l’obiettivo di abbattere aerei di linea americani. Gli investigatori statunitensi ritengono che questi “si sia mosso nel corso degli anni in giro per il mondo, con grande abilità e molti pseudonimi, per tenere i contatti tra il vertice di Al Qaida e le cellule terroristiche in tutto il pianeta”.
In uno dei suoi viaggi, nel 1999, Mohammed “si sarebbe incontrato ad Amburgo con Mohamed Atta, Marwan al-Shehhi e Ziad Jarrah, terroristi che l’11 settembre pilotarono tre dei quattro aerei dirottati per gli attacchi a New York e Washington. Negli incontri ad Amburgo, dove si trovavano anche altri due presunti militanti di Al Qaeda ora latitanti, Ramzi bin al-Shibh e Said Bahaji, sarebbero stati messi a punto i dettagli degli attentati”.